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Lezione 9

Andiamo al cinema

 

Andiamo al cinema 

Gianni è a casa del suo amico cinese Izumi

Gianni: Dov’è tua moglie?

Izumi: È di là nel suo studio… Ti piace il tè che stiamo bevendo? È tè verde cinese, è buono e fa bene.

Gianni: Ah, ecco perché ti ho trovato così in forma.

Izumi: Davvero? Pensa che questo è il mio primo giorno di riposo dopo una settimana.

Gianni: Certo che il tuo lavoro di fotografo è davvero pesante, eh?

Izumi: Ieri ho fatto un servizio e domani ne inizierò un altro. Però il mio lavoro mi piace.

Gianni: Questa è la cosa importante. Senti, quando avrai una sera libera andare al cinema?

Izumi: Te lo dirò domani, perché stasera ho già una cena di lavoro. C’è qualche film interessante?

Gianni: Non lo so. Ma io ho voglia di un film d’azione, proiettili e inseguimenti… che ne pensi?

Izumi ride. Entra Akiko, la moglie di Izumi

Akiko: Io penso che il film d’azione lo vedete da soli…. Ciao Gianni, come stai?

Gianni: Bene grazie e tu?

Akiko: Ah, un po’ stanca, però felice eh. Ho finito e domani consegnerò il lavoro… (rivolgendosi a Izumi) Ah, hanno telefonato Paolo e Francesca, hanno detto che arriveranno la settimana prossima e che una sera ceneranno con noi.

Izumi: Purtroppo non troveranno delle belle giornate.

Akiko: No? E come fai a saperlo?

Izumi: L’ho letto sul giornale, alla pagina del tempo (aprendo il giornale). Guardate qui… Vedi, è nella stessa pagina dell’oroscopo.

Akiko: Ah, adesso capisco… Gianni, ma lo sapevi che Izumi crede all’oroscopo?

Gianni: Io invece ci credo e non ci credo, comunque lo leggo sempre, non si sa mai. Sono dell’Acquario… Nel nostro oroscopo. In quello cinese sono… Serpente…

Izumi: Serpente? Anch’io, ecco perché siamo amici!

Gianni annuisce ridendo. Squilla il cellulare di Izumi che risponde

Izumi: (rivolto a Gianni) Senti, hai sempre voglia di vedere un film?

Gianni: Ma sì certo, perché?

Izumi: La cena è rimandata. Cerchiamo un bel film.

Gianni: Ottimo. Senti, andiamo allo spettacolo delle otto e mezza o a dopo?

Yan: Andremo a quello delle otto e mezzo e poi andremo a prendere una pizza.

Gianni: Io ordinerò una quattro stagioni!

 

Uso del futuro semplice

Quando vuoi parlare di un’azione che ancora si deve svolgere puoi utilizzare il futuro.

Esempio: domani sera guarderò la televisione.

Attenzione! Il futuro può essere sostituito dal presente indicativo quando l’idea di futuro è espressa dall’avverbio di tempo.

Esempio: domani sera guardo la televisione.

Ecco il futuro regolare dei verbi delle tre coniugazioni.

– Verbi in -are

Parlare

io

parl-erò

tu

parl-erai

lui/lei

parl-erà

noi

parl-eremo

voi

parl-erete

loro

parl-eranno

Esempio: domani parlerò con il direttore.

– Verbi in -ere

Prendere

io

prend-erò

tu

prend-erai

lui/lei

prend-erà

noi

prend-eremo

voi

prend-erete

loro

prend-eranno

Esempio: prenderò un caffè al bar.

Verbi in -ire

Pulire

io

pul-irò

tu

pul-irai

lui/lei

pul-irà

noi

pul-iremo

voi

pul-irete

loro

pul-iranno

Esempio: domani mattina puliremo la nostra stanza.

Il futuro dei verbi essere e avere

I verbi essere e avere hanno il futuro irregolare:

Essere

io

sarò

tu

sarai

lui/lei

sarà

noi

saremo

voi

sarete

loro

saranno

Esempio: io sarò a casa tua alle 4 del pomeriggio.

Avere

io

avrò

tu

avrai

lui/lei

avrà

noi

avremo

voi

avrete

loro

avranno

Esempio: noi avremo molto tempo libero.

Attenzione! Molti altri verbi formano il futuro in modo irregolare.

 

Riscrivi al futuro i verbi tra parentesi

Jam e Peter sono in Italia per studiare l’italiano. Ci (restare) ….. per un anno e (passare) ….. qui le vacanze estive. Peter (visitare) ….. la Toscana: là il mare è meraviglioso e la sera (uscire) ….. con gli amici per divertirsi. Jam invece (partire) ….. per Rimini dove (incontrare) ….. sua sorella: loro (visitare) ….. tutta la riviera romagnola e poi (raggiungere) ….. Peter. Tutti insieme (ripartire) per il loro paese.

Trasforma queste frasi al futuro.

Esempio: Io vado a casa → Io andrò a casa.

  1. Tu cerchi una casa in centro. …..
  2. Noi siamo felici. …..
  3. Io guardo uno spettacolo a teatro. …..
  4. Loro partono in treno. …..
  5. Noi abbiamo fame. …..

 

Gli avverbi di tempo

Gli avverbi di tempo servono per indicare il tempo in cui si svolge un’azione.
Ti mostriamo innanzitutto gli avverbi di tempo che hanno come unità di misura la durata di un giorno (situando l’azione nella giornata in corso, in quella precedente o seguente ecc.).  

L’altro ieri ieri OGGI domani dopodomani

– Per indicare azioni più lontane nel passato puoi usare l’espressione: …giorni fa.

Esempio: tre giorni fa sono andato a casa di Francesco.

Attenzione! l’espressione l’altro giorno significa «qualche giorno fa» e non «ieri».

Esempio: L’altro giorno (qualche giorno fa) ho iniziato un corso di italiano.

– Quando vuoi collocare l’azione nel corso della giornata puoi aggiungere: mattina, pomeriggio, sera, notte.

Esempio: ieri sera c’era un bel film in televisione.

– Quando vuoi collocare un’azione in una parte della giornata di oggi puoi usare questa (o la forma abbreviata sta-) per questa mattina (stamattina), questa sera (stasera), questa notte (stanotte).

Esempio: stanotte c’è la luna piena.

Attenzione! Quando vuoi parlare di un’azione che si svolge nel pomeriggio di oggi devi dire oggi pomeriggio.

Esempio: oggi pomeriggio faremo merenda insieme.

– Per parlare di un’azione che si svolge domani puoi dire domani mattina (oppure domattina), domani pomeriggio, domani sera, domani notte.

Esempio: domani mattina mi sveglierò presto

– Per indicare l’anno precedente a quello in corso puoi utilizzare l’anno scorso, un anno fa, l’altr’anno.

Esempio: l’anno scorso sono stato in vacanza a Rimini.

Per indicare un numero superiore di anni puoi utilizzare le espressioni con fa.

Esempio: tre anni fa sono stato in vacanza a Rimini.

– Per indicare l’anno successivo a quello in corso puoi dire l’anno prossimo, fra un anno.

Esempio: tra un anno torneremo in vacanza qui.

– Altri avverbi di tempo molto utilizzati sono:

 

Ora: si usa per indicare principalmente un’azione che si svolge nel tempo presente.

Esempio: dove vai ora?

Mai: si usa per indicare un evento che non si svolge in nessun tempo.

Esempio: non sono mai stato a Londra.

Ancora: indica la continuità di un’azione.

Esempio: lavora ancora in quel negozio.

Spesso: si usa per indicare un evento che si ripete in modo abbastanza frequente.

Esempio: io viaggio spesso in autobus.

Sempre: si usa per indicare un’azione che si svolge in maniera continuata e senza fine.

Esempio: vado sempre in vacanza al mare.

 

Uso di perché e siccome

Quando vuoi indicare la causa che di un evento puoi utilizzare le forme perché o siccome con il verbo all’indicativo.

Conseguenza

Causa

Non vado in vacanza perché

non ho i soldi.

 

Perché è la forma più utilizzata per esprimere una causa legata a un determinato evento.

Quando vogliamo indicare prima la causa e poi la conseguenza possiamo utilizzare siccome.

 

Causa

Conseguenza

Siccome non ho i soldi

non vado in vacanza.

Siccome si usa molto nelle espressioni informali della lingua parlata.

 

Riparliamo di…

Possessivi

Singolare

Maschile

Femminile

mio

mia

tuo

tua

suo

sua

nostro

nostra

vostro

vostra

loro

loro

 

Plurale

Maschile

Femminile

miei

mie

tuoi

tue

suoi

sue

nostri

nostre

vostri

vostre

loro

loro

 

In italiano si usa l’articolo anche con il possessivo.

Esempio: la mia casa.

 

Scrivi negli spazi bianchi i possessivi giusti relativi al pronome tra parentesi

Esempio: La (io) ….. moto. → La mia moto.

  1. Il (lei) ….. cane.
  2. La (noi) ….. vita.
  3. Le (io) ….. matite.
  4. Il (voi) ….. telefono.
  5. Il (tu) ….. maestro.
  6. La (loro) ….. macchina.
  7. I (noi) ….. compagni.
  8. Il (lui) ….. telefono.
  9. I (tu) ….. appunti.
  10. Le (io) ….. scarpe.

 

Rispondi a queste domande seguendo l’esempio. Fai correggere quello che hai scritto al tuo insegnante.

Esempi: È tua questa sciarpa? Sì è mia.

È vostra questa macchina? Sì è nostra.

  1. Sono vostri questi libri? …..
  2. È tua quella casa? …..
  3. È sua quella scatola? …..
  4. Sono tuoi questi quaderni? …..
  5. Sono vostre queste borse? …..

 

I possessivi con i nomi di parentela

Quando il nome di parentela è al plurale è obbligatorio usare l’articolo prima del possessivo.

Esempio: le nostre zie.

Anche con il possessivo loro è necessario usare l’articolo.

Esempio: il loro fratello.

Con padre, madre, figlia e figlio l’articolo non si usa.

Esempio: mio padre è un dottore.

L’articolo si usa prima del possessivo con i nomi di parentela alterati, come ad esempio sorellina, nonnina, mammina, fratellino, papino ecc.

Esempio: la mia sorellina è molto bella.

Con i termini che indicano un rapporto sentimentale che non rientra ancora nei rapporti di parentela (es. fidanzato o ragazzo, fidanzata o ragazza) si usa l’articolo prima del possessivo.

Esempio: la mia ragazza (fidanzata) è bionda.

L’articolo si usa prima di un nome di parentela preceduto da un aggettivo.

Esempio: il mio caro zio.

 

Ora so…

esprimere un’intenzione

collocare un’azione nel tempo

esprimere la causa di un evento

 

Ora conosco…

l’uso del futuro semplice
gli avverbi di tempo
l’uso di perché e siccome