Lo yak è uno dei rari mammiferi di grandi dimensioni adattati alle difficilissime condizioni di vita dei climi estremamente freddi.
{mp4}scienze/animali/montagna/yak{/mp4}
Lo yak (Bos mutus) è uno dei rari mammiferi di grandi dimensioni adattati alle difficilissime condizioni di vita dei climi estremamente freddi. Il suo ambiente naturale è rappresentato dalle tundre alpine dell’Himalaya, dove pascola attorno alle nevi perenni, brucando erbe e licheni fino a un’altitudine che durante i mesi estivi può toccare i seimila metri.
D’inverno sopravvive a temperature glaciali grazie a una vera e propria «centrale termica interna»: speciali sostanze presenti nel rumine, infatti, garantiscono fermentando l’apporto di calore necessario per mantenere costante l’equilibrio termico corporeo. Lo yak è un animale possente: un esemplare adulto può raggiungere al garrese l’altezza di due metri, per un peso di quasi una tonnellata.
Le lunghe corna ricurve vengono impiegate dai maschi nelle lotte per il possesso delle femmine. Le mandrie comprendono da venti a duecento individui, e si compongono soprattutto di giovani e di femmine; i maschi conducono una vita solitaria, o al più si radunano in piccole bande.
Il manto dei bovidi
Quasi tutti i bovidi possiedono un manto dal pelo rado, la cui colorazione, monocroma nella gran parte dei casi, varia dal giallo crema al bruno molto scuro. Vi sono però delle eccezioni. Il bisonte americano, ad esempio, sfoggia un’abbondante criniera che arriva a coprirgli le spalle e una parte del dorso, formando nello stesso tempo una specie di barba sotto il collo e dei gambali agli arti anteriori.
Anche il manto dello yak è a suo modo unico: marrone scuro e ondulato, è così folto e lungo da toccare quasi terra. Quanto all’uniformità del manto, le eccezioni in questo caso interessano varie specie striate, ad esempio lo gnu e il cefalofo zebra, oppure chiazzate, come si osserva in molte razze di mucca.
LA VIGOGNA LO YAK LE REGIONI POLARI