Linguaggio di programmazione ad alto livello creato sul finire degli anni Sessanta e derivato dal Lisp.
Linguaggio di programmazione ad alto livello creato sul finire degli anni Sessanta e derivato dal Lisp.
Si tratta di un linguaggio orientato alla manipolazione simbolica e alla grafica, particolarmente in ambito educativo (tanto da essere considerato il linguaggio per bambini per antonomasia). Il logo (parola derivata dal greco logos, «discorso») è un linguaggio modulare e ricorsivo: un programma può essere formulato con moduli (blocchi) precostituiti e ogni procedura può richiamare se stessa. Esso fa uso di un tipo particolare di grafica detta «della tartaruga». La «tartaruga», che solitamente è un triangolino visibile sullo sfondo dello schermo, lascia una traccia al suo passaggio e con questa traccia si possono disegnare delle figure; essa risponde a vari comandi. Se, per esempio, le diciamo «AVANTI 10» si sposta in avanti di dieci passi lasciando una traccia nera su sfondo chiaro. Dall’esempio si può notare come i comandi in logo (che a seconda della versione del programma sono esprimibili in inglese o in italiano) siano indicati in forma maiuscola; è quindi da evitare l’uso di parole minuscole nella scrittura di un programma. Basandosi sui comandi e sulle funzioni di base del linguaggio è possibile costruirne altre utilizzabile in momenti successivi; si possono così organizzare delle vere e proprie «biblioteche di funzioni». Oltre che per le potenzialità grafiche, il logo è anche utilizzato, similmente al Lisp, nell’ambito dell’intelligenza artificiale, per l’elaborazione di liste.
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