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Macroevoluzione e microevoluzione

Per macroevoluzione si intendono gli elevati e importanti cambiamenti evolutivi…

Per macroevoluzione si intendono gli elevati e importanti cambiamenti evolutivi che hanno portato alla formazione delle grandi categorie sistematiche. Per esempio, il passaggio dai pesci agli anfibi è un processo di macroevoluzione. Affinché questi processi possano avvenire è necessario un periodo di tempo così elevato da non permettere osservazioni dirette. Lo studio della macroevoluzione avviene mediante l’analisi dei fossili e la comparazione con gli organismi viventi: il cambiamento si osserva quando, all’interno di una singola linea di discendenza, si accumulano una serie di differenze graduali che fanno sì che gli organismi più recenti mostrino differenze tali da essere considerati una specie diversa da quelli più antichi. I dati paleontologici mostrano anche che più specie possono derivare da un antenato comune e convivere nello stesso periodo di tempo. Questo modello, in cui si evidenzia l’origine di nuove specie attraverso la ramificazione da una specie antenata, è detto «cladogenesi».

La microevoluzione è l’evoluzione intesa come formazione di nuove razze o di nuove specie, cioè di categorie sistematiche molto vicine fra di loro. Secondo le teorie dell’evoluzionismo, una serie di eventi e mutazioni portano alla formazione di nuovi tipi di individui che, se favoriti dalla selezione, possono dare origine a nuove razze o specie. Esempi osservabili di microevoluzione possono essere i ceppi batterici che sviluppano resistenza agli antibiotici, ma l’esempio più tipico è la variazione delle frequenze delle forme scure e chiare della farfalla Biston betularia per effetto delle variazioni di intensità dell’inquinamento da fuliggine nei boschi inglesi. La Biston betularia ha le ali che possono essere o nere o grigio chiaro, vivendo sulle betulle (alberi inizialmente di colore chiaro, ma divenuti scuri per via dell’inquinamento), quelle grigie non si mimetizzavano sugli alberi scuri ed erano preda degli uccelli, mentre quelle nere sopravvivevano e prevalsero. Successivamente, le fabbriche inglesi sono state dotate di filtri che hanno reso l’aria meno inquinata e le betulle, tornate chiare, hanno creato una modificazione ambientale tale da far prevalere le farfalle chiare.