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Magna Charta

Nome con cui è generalmente indicata la Charta Libertatum o Charta Baronum, documento rilasciato…

Nome con cui è generalmente indicata la Charta Libertatum o Charta Baronum, documento rilasciato a Runnymede dal re d’Inghilterra Giovanni Senza Terra il 15 giugno 1215.

Essa appare formalmente come una concessione del sovrano all’aristocrazia: in realtà è il frutto di un compromesso imposto dai baroni inglesi e da una parte del clero, guidato dall’arcivescovo di Canterbury Stefano Langton, al sovrano, il cui potere assoluto era stato minato da una serie di sconfitte militari (culminate nella battaglia di Bouvines del 1214 contro il re di Francia Filippo II Augusto) e di cedimenti verso il papato, nonché dalla forte reazione baronale all’abuso delle prerogative sovrane praticato da Giovanni negli anni precedenti.
Articolata in 63 punti, la Magna Charta prevedeva fra l’altro il riconoscimento del diritto dei baroni di ribellarsi al re in caso di ingiustizia palese, la successione ereditaria nei feudi, il diritto per ogni uomo libero di essere giudicato da un tribunale di suoi pari, l’impossibilità da parte sovrana di imporre tributi straordinari senza l’assenso della nobiltà, la sottomissione del re al controllo di un organismo composto di venticinque baroni; in sostanza il sovrano si piegava a rimettere in vigore i diritti concessi dai re normanni e a garantire le libertà individuali.

Quantunque tali concessioni venissero a costituire privilegio di ceti sociali molto ristretti, la risonanza che la Magna Charta ebbe nei secoli successivi anche al di fuori dell’Inghilterra è giustificata da un fatto inconfutabile: essa fu la prima concessione che i sudditi inglesi ottennero dal loro sovrano, e come tale segnò l’inizio della decadenza della monarchia assoluta in seguito a una serie di processi che ebbero nella Magna Charta la loro lontana origine (controllo della finanza regia, crescita d’importanza della piccola nobiltà e della borghesia cittadina, nonché del Parlamento).
La sua importanza va quindi ben al di là del suo reale contenuto, costituendo un precedente fondamentale e un punto di riferimento costante per tutte le successive rivendicazioni (le cosiddette “lotte per la Carta” del Parlamento inglese); l’evoluzione in senso parlamentare e costituzionale delle istituzioni politiche inglesi ha inoltre fatto sì che alla Magna Charta si richiamassero in genere, più o meno espressamente, tutte le azioni politiche e legislative volte a dar vita in altri paesi ad analoghe forme istituzionali.