Scienziato italiano (Bologna 1874 – Roma 1937)
Scienziato italiano (Bologna 1874 – Roma 1937)
Figlio di padre italiano e di madre irlandese, fu dapprima autodidatta e studiò successivamente ingegneria elettrotecnica all’Università di Bologna. È universalmente noto per l’invenzione del telegrafo senza fili, i cui primi esperimenti risalgono al 1894, anno in cui costruì il suo primo rudimentale apparecchio nella fattoria di suo padre, dopo aver effettuato alcune esperienze sulle onde radio nei laboratori di fisica dell’Università di Bologna. Poiché il governo italiano non volle riconoscere l’importanza di questi esperimenti, Marconi si trasferì in Inghilterra dove formò, nel 1897, con capitali inglesi, la Marconi’s Wireless Telegraph Co. Ltd, la prima compagnia del telegrafo senza fili. Nel 1896 ottenne il brevetto della sua invenzione, che era basato in parte sulla teoria che la distanza a cui può arrivare una comunicazione aumenta rapidamente all’aumentare dell’altezza dell’antenna. Nel marzo 1899 mandò il primo messaggio con il telegrafo senza fili attraverso il canale della Manica, una distanza di 85 miglia. Il 12 dicembre 1901 da Poldhu (Cornovaglia) riuscì, per la prima volta nella storia, a inviare un segnale attraverso l’Atlantico: la lettera S. Prima e dopo questa data furono molti gli esperimenti effettuati in diverse località come a Salisbury, a Roma, a La Spezia sulla nave San Martino. Negli anni seguenti Marconi dimostrò che i segnali del telegrafo senza fili potevano essere ricevuti a distanze ancora maggiori, ponendo così le prime basi per le trasmissioni radiofoniche. Fu poi la volta dell’invenzione dell’antenna direzionale che aumentò ancora la portata delle trasmissioni, permettendo, nel 1910, una comunicazione tra Clifdenn (Irlanda) e Buenos Aires (Argentina). Nel 1909 ricevette il premio Nobel per la fisica assieme a Ferdinando Braun, per le loro applicazioni e sviluppi della telegrafia senza fili. Nel 1912 perse un occhio in un incidente automobilistico, ma non rinunciò mai al suo lavoro. Allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruolò volontario nell’esercito italiano, in cui divenne il capo del servizio telegrafico. In questo periodo iniziò i primi esperimenti con le onde cortissime. Il suo lavoro gli procurò onori e riconoscimenti dai governi e le università di tutto il mondo. II governo italiano lo fece senatore a vita del Regno d’Italia nel 1909; nel 1919 partecipò alla conferenza della pace di Parigi in qualità di delegato plenipotenziario e firmò per l’Italia i trattati di pace con l’Austria e con la Bulgaria; nel 1929 gli fu concesso il titolo ereditario di marchese. Dal 1923 fu presidente del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Accademia d’Italia.