L’insieme di meridiani e paralleli costituisce il reticolo geografico, grazie al quale è possibile stabilire la posizione esatta di un luogo sulla superficie terrestre.
L’insieme di meridiani e paralleli costituisce il reticolo geografico, grazie al quale è possibile stabilire la posizione esatta di un luogo sulla superficie terrestre.
Si chiamano paralleli le linee ideali secondo le quali la Terra è divisa da piani perpendicolari al suo asse (v. asse terrestre) e paralleli tra loro. Per convenzione ci sono 90 paralleli a nord dell’equatore e 90 a sud, corrispondenti, di grado in grado, alla latitudine da 1 a 90° nord e sud. I paralleli corrispondenti alla latitudine di 90° coincidono con due punti, i Poli geografici. L’Equatore è il cerchio massimo equidistante dai Poli, ed è considerato il parallelo con latitudine 0°.
Si chiamano meridiani, invece, le circonferenze che passano per i poli dell’asse di rotazione terrestre. Perciò, il meridiano terrestre è una linea virtuale compresa tra i due Poli della Terra, che taglia perpendicolarmente l’Equatore e quindi tutti gli altri paralleli. Viene suddiviso in 90° a nord e 90° a sud dell’Equatore; e la lunghezza di ogni grado è di circa 111 km. Tra tutti i meridiani, se ne è scelto convenzionalmente uno come fondamentale per misurare la longitudine: quello di Greenwich (Inghilterra); molte carte italiane fanno tuttora riferimento a quello di Monte Mario (Roma), specificandone tuttavia la longitudine rispetto a Greenwich.
Il sistema dei fusi orari, che stabilisce l’ora locale nelle diverse nazioni, è basato sulla rete dei meridiani.
I meridiani celesti corrispondono alla proiezione dei meridiani terrestri sulla volta celeste; mentre i paralleli celesti sono le proiezioni sulla volta celeste dei paralleli terrestri.