Il Mesolitico è un periodo fortemente influenzato dai cambiamenti ambientali
Il Mesolitico è un periodo fortemente influenzato dai cambiamenti ambientali: in seguito al ritiro dei ghiacciai e all’innalzamento delle temperature, si ha l’arretramento della tundra e della steppa sempre più a nord, con la diffusione delle foreste. La fauna tipica di clima freddo (il mammut e la renna), si ritira anch’essa verso nord e viene rimpiazzata da animali come cervi, cavalli, caprioli, cinghiali e lupi, alcuni dei quali saranno ben presto addomesticati.
Il Mesolitico è un periodo che non presenta caratteristiche proprie, ma costituisce un momento di passaggio tra il Paleolitico, epoca di cacciatori e artisti, e il Neolitico, epoca di agricoltori e di allevatori.
Le diverse culture mesolitiche si svilupparono, a seconda dell’area geografica, con leggere differenze. Ad esempio, nelle regioni più a sud, come la Spagna e l’Italia, dove le modificazioni del clima, tra Paleolitico e Mesolitico, furono minime, non si registrarono, tra i due periodi, cambiamenti rilevanti.
In questo periodo compaiono le prime culture preistoriche del continente americano. Alcuni studiosi pensano che ciò sia avvenuto grazie alle migrazioni di popoli dall’Asia, attraverso lo stretto di Bering, che in certi periodi non doveva essere ricoperto dalle acque. Più tardi, con l’aumento delle temperature e l’innalzamento del livello del mare, le acque dello stretto sarebbero state attraversate a bordo di canoe. Queste popolazioni provenienti dall’Asia, giunte così nel territorio dell’Alaska, si sarebbero poi spostate verso sud, popolando tutto il continente americano.
Scheletri umani, relativi a questo periodo, sono poco numerosi e i ritrovamenti principali sono stati effettuati in Europa e in Palestina.
È nel Mesolitico, infine, che comincia a delinearsi la distribuzione delle razze attuali, in Europa e nel bacino del Mediterraneo.