Le antiche pitture realizzate 30.000 anni fa dagli uomini di Crô-Magnon sulle pareti delle grotte…
Nascono l’arte e la religione
Le antiche pitture realizzate 30.000 anni fa dagli uomini di Crô-Magnon sulle pareti delle grotte sono il primo tipo di rappresentazione artistica a noi nota. Riflettendo sul concetto di arte, notiamo che queste pitture rupestri sono nate con una funzione diversa: non avevano un fine decorativo, ma pratico, probabilmente legato a riti di propiziazione della caccia.
Riprodurre e, quindi, creare l’immagine dell’animale significava possedere l’animale stesso in carne e ossa. L’arte primitiva assumeva dunque una funzione magica: serviva a garantire l’esito favorevole della caccia. Vivendo in una società che aveva come forma di sussistenza principale questa attività, i primi soggetti rappresentati dall’uomo di Crô-Magnon furono gli animali che cacciava: la renna, quasi sempre raffigurata colpita e uccisa da una freccia; il bisonte solitamente rappresentato con testa bassa, schiena inarcata e coda sollevata (ovvero nella posa caratteristica di quando si sente minacciato); cervi, stambecchi e camosci sono raffigurati soprattutto in atto di fuga o di allarme. Le forme venivano realizzate attraverso graffiti o utilizzando terra colorata amalgamata con grasso animale. Un’evoluzione successiva condusse alla rappresentazione della figura umana, di decorazioni tratte dal regno vegetale e dimotivi geometrici.
Oltre a essere i primi artisti a noi noti, gli Homo sapiens sapiens onoravano i loro defunti con cerimonie, forse nella speranza di una vita oltre la morte, forse come ultima manifestazione di affetto che portava a una cura particolare nei confronti del defunto.
In un momento successivo alla nascita e diffusione dell’agricoltura, nacque la prima vera forma di religiosità umana: il culto della Madre Terra: quando l’uomo divenne contadino iniziò a vedere nella terra l’origine della propria sussistenza, e a instaurare un legame forte con essa. Poiché la terra si rivelava all’origine di ogni vita, venne immaginata come una grande madre. La donna gravida è l’espressione massima della fecondità e i ritrovamenti di statuette femminili in cui sono accentuati i caratteri materni (il ventre che genera e i seni che nutrono) sono connesse a questo culto della Terra.
Molto più avanti nel tempo vennero create altre divinità legate ai fenomeni naturali; le divinità venivano omaggiate con offerte, sacrificati animali e rituali; inoltre in loro onore vennero innalzati veri e propri monumenti in pietra.
Gli uomini primitivi dipingevano le pareti delle caverne non per un fine decorativo, ma pratico, probabilmente legato a riti di propiziazione della caccia. Un’evoluzione successiva condusse alla rappresentazione della figura umana e di decorazioni tratte dal regno vegetale e motivi geometrici.
Gli Homo sapiens sapiens onoravano i loro defunti con cerimonie, forse nella speranza di una vita oltre la morte. In un momento successivo alla nascita e diffusione dell’agricoltura, nacque la prima vera forma di religiosità umana: il culto della Madre Terra.
Fecondità: è la capacità di procreare della donna; per simboleggiare la fecondità gli Homo sapiens sapiens costruivano statuette femminili in cui sono accentuati i caratteri materni (il ventre che genera e i seni che nutrono) che simboleggiano il culto della Terra.
Vita oltre la morte: gli Homo sapiens sapiens onoravano i loro defunti con cerimonie, forse nella speranza di una vita oltre la morte, forse come ultima manifestazione di affetto che portava a una cura particolare nei confronti del defunto.
Madre Terra: quando l’uomo divenne contadino iniziò a vedere nella terra l’origine della propria sussistenza e a instaurare un legame forte con essa, che divenne oggetto di culto.
L’HOMO SAPIENS SAPIENS NASCONO L’ARTE E LA RELIGIONE L’ETA’ DELLA PIETRA