Con il Neolitico, il modo di vivere, che era rimasto immutato per mezzo milione di anni
Con il Neolitico, il modo di vivere, che era rimasto immutato per mezzo milione di anni, cambia notevolmente, grazie ad alcune innovazioni come l’agricoltura e l’addomesticamento degli animali.
Dal tipo di economia fondato sulla raccolta dei prodotti naturali della terra e sulla caccia da parte delle popolazioni nomadi, si passa ad un tipo di economia basato sulla coltivazione dei campi e sull’allevamento del bestiame, delle comunità ormai stabili.
Sembra che l’origine dell’agricoltura e dell’allevamento sia da ricercarsi nell’area del Medio Oriente: i principali animali addomesticati, come le pecore, i bovini, le capre e i suini, hanno, infatti, il loro ambiente naturale nelle zone montuose che si trovano attorno ai deserti dell’Arabia, della Siria e dell’Iran. Anche il grano, il farro e l’orzo (i primi cereali ad essere coltivati) sono piante originarie di quelle zone.
L’esistenza di un’attività agricola è testimoniata dal ritrovamento, presso alcuni villaggi preistorici, tra cui il villaggio di Jarmo, in Iraq, di attrezzi agricoli (zappe e falcetti), di macine per frantumare i cereali, di buche nel terreno contenenti i chicchi di questi vegetali.
L’allevamento è provato, invece, dal ritrovamento di ossa di cani, maiali, bovini, capre e cavalli.
Le origini dell’allevamento vanno ricercate nell’uso di catturare animali selvatici e di tenerli prigionieri all’interno di recinti, come riserva di cibo per i momenti più difficili.
Sarebbe passato molto tempo prima che l’uomo cominciasse a far riprodurre gli animali che teneva imprigionati.
La nascita dell’agricoltura, invece, dovette essere casuale: in seguito al ritrovamento di piante selvatiche di cereali, nate spontaneamente vicino ai villaggi, l’uomo avrebbe tentato di riprodurre lo stesso fenomeno, selezionando le varietà migliori.
L’irrigazione, la concimazione naturale (con gli escrementi degli animali) e l’uso di strumenti per migliorare il terreno, avrebbero fatto il resto.
Il tipo di vegetali coltivati e di animali allevati era diverso a seconda delle zone climatiche.
Le tribù europee, ad esempio, coltivavano il grano, l’orzo, il miglio, le lenticchie, le carote, i piselli e gli alberi di mele, mentre in Medio Oriente, in un clima più caldo, venivano coltivati palme da dattero, l’olivo, la vite, il fico, la zucca, l’aglio, la cipolla, il sedano e la lattuga. Gli abitanti dell’America settentrionale, invece, coltivavano i fagioli, la zucca, il mais e il tabacco.