Il Neolitico si fa partire dal 6000 a.C., quando la Terra assunse caratteristiche climatiche simili a quelle attuali.
Il Neolitico si fa partire dal 6000 a.C., quando la Terra assunse caratteristiche climatiche simili a quelle attuali.
Questo periodo è caratterizzato da una serie di innovazioni di carattere tecnologico, che trasformano la società di cacciatori e raccoglitori, che aveva caratterizzato il periodo precedente, in una società fondata sull’agricoltura e sull’allevamento.
Le popolazioni da nomadi diventarono sedentarie e quindi più stabili; vennero abbandonate le caverne e costruiti i primi villaggi, lungo i corsi d’acqua e sulle coste. Tali villaggi, ben presto, si trasformarono in vere e proprie città.
Un’area in cui la civiltà si sviluppò abbastanza velocemente è quella bagnata dal mar Egeo (in particolare l’isola di Creta). Sulle rive di questo mare, ricco di pesci e di isole vicine l’una all’altra, dove crescevano l’olivo e la vite selvatici, i primi agricoltori neolitici giunsero, probabilmente, intorno al VI millennio.
Provenivano, forse, dall’Anatolia o dalla Palestina (le aree da cui si diffusero le nuove scoperte e le innovazioni tecniche) e si insediarono in quella zona, che diventerà la culla di alcune delle prime e più importanti civiltà antiche. Anche altre aree, in cui ci sarebbe stato molto presto il passaggio dal Mesolitico al Neolitico, e tra queste l’Africa settentrionale, la Palestina, la Mesopotamia e l’Iran, ospitarono civiltà che raggiunsero, ben presto, notevoli livelli di sviluppo economico e culturale.
Il Neolitico europeo ebbe origine dalle civiltà dell’Africa settentrionale: le influenze culturali, passando per la Spagna, la Francia e la Svizzera, giunsero anche in Italia.