Ogni area protetta dall’eccessiva penetrazione delle attività umane.
Ogni area protetta dall’eccessiva penetrazione delle attività umane. In queste aree sono normalmente vietate le attività venatorie, l’apertura di cave e discariche, l’alterazione del regime delle acque, le attività economiche in grado di modificare l’ambiente (sono consentite in determinate aree e a certe condizioni le attività di pastorizia e silvicoltura in forme tradizionali, l’agricoltura di tipo biologico, l’artigianato di pregio). Ai visitatori è proibito disturbare e danneggiare la fauna, cogliere fiori, asportare minerali, accendere fuochi, abbandonare rifiuti, campeggiare al di fuori delle aree predisposte.
Le finalità di un parco possono essere riassunte così:
– imporre la conservazione o il ristabilimento di ambienti naturali, sia che si tratti di ambienti intatti sia di ambienti modificati dall’uomo ma in cui si sia ancora conservato un accentuato interesse naturalistico (v. natura);
– favorire le ricerche sul campo in modo interdisciplinare tra le varie scienze che si occupano della natura;
– consentire attività educative e didattiche indirizzate in particolar modo ai giovani, offrendo loro una sorta di laboratorio naturale e un luogo dove sviluppare una coscienza dell’importanza della natura e della necessità di tutelarla;
– favorire lo svolgimento di attività ricreative, turistiche e di svago;
– tutelare la cultura e i modi di vita tradizionali delle popolazioni locali.
Si parla invece di «riserve naturali» (che sono normalmente più piccole dei parchi) quando le finalità di un’area protetta sono ristrette alla tutela o al ripristino della natura originaria e alla ricerca.