Tempio dedicato ad Atena Parthénos, eretto da Pericle sull’acropoli di Atene (477-438 a.C.).
Tempio dedicato ad Atena Parthénos, eretto da Pericle sull’acropoli di Atene (477-438 a.C.).
Sullo stesso luogo sorgeva precedentemente un tempio più lungo e stretto, forse iniziato sotto i pisistratidi, probabilmente esastilo (con 16 colonne sui lati più lunghi), che venne distrutto dai persiani nel 479 a.C. La nuova costruzione fu affidata a Ictino, che ebbe come aiuto Callicrate, sotto la direzione di Fidia. Il Partenone è un tempio in marmo pentelico, periptero dorico, ottastilo che presenta 17 colonne sui lati lunghi (le proporzioni sono m 69,54 x 30,87). Armoniosa è in esso la fusione degli elementi dorici e ionici: infatti il pronao e l’epistodomo con sei colonne sono ionici, la cella presenta un colonnato dorico su due lati e nella parte posteriore un ambiente con colonne ioniche. Le numerose sculture recano l’impronta inconfondibile di Fidia e della sua scuola, dalle 92 metope raffiguranti la Gigantomachia a est e l’Amazzonomachia a ovest fino alla Centauromachia e ai miti attici a sud, per non dimenticare la grande statua crisolefantina della dea, ospitata nella cella. Il Partenone fu trasformato in chiesa e divenne nel 1456 una moschea. Durante l’assedio veneziano di Francesco Morosini (1687) una bomba ne squarciò un fianco. Nel 1779 lord Elgin trasportò parte delle sculture a Londra, dove ancor oggi sono conservate presso il British Museum.