In musica, serie di pentagrammi sui quali sono scritte, in perfetta corrispondenza verticale, le parti dei vari strumenti
In musica, serie di pentagrammi sui quali sono scritte, in perfetta corrispondenza verticale, le parti dei vari strumenti (o voci) costituenti l’insieme orchestrale (v. orchestra) o vocale o vocale-strumentale. Tale sistema consente al compositore di scrivere, e al direttore di leggere, simultaneamente, tutto ciò che va eseguito. La pratica della partitura divenne normale soltanto nel corso del XVI secolo; precedentemente si usava scrivere le parti una accanto all’altra su pagine diverse. Il primo esempio di partitura stampata è del 1577 (Madrigali, di Cipriano de Rore). Dopo varie evoluzioni, la prassi attuale ha determinato l’ordine di sovrapposizione dei vari strumenti e si tende a scrivere tutto in suoni reali, ossia a non scrivere più alcuni strumenti nelle chiavi in cui li leggono gli esecutori, ma a semplificare al massimo la lettura.