Visita che si compie periodicamente a luoghi santi per motivi religiosi…
Visita che si compie periodicamente a luoghi santi per motivi religiosi. Essa è comune a tutte le religioni che attribuiscono, a qualsiasi titolo, sacralità ai luoghi. Il pellegrinaggio viene fatto individualmente o collettivamente per acquistare dei meriti, sconfessare o riparare qualche peccato, ottenere una guarigione miracolosa o una determinata grazia. I mezzi per ottenere l’aiuto cercato sono i più vari: la preghiera, le offerte sacrificali e quelle votive; particolari sacrifici o pratiche ascetiche (lavacri nelle acque sacre, toccare o girare intorno agli oggetti di culto ecc.). Gli indù credono che coloro i quali abbiano compiuto il pellegrinaggio a Benares e si siano lavati nelle acque del Gange possono sperare, dopo la loro morte, in una reincarnazione più felice. Il Corano prescrive che ognuno, salvo impedimenti insuperabili, è obbligato a compiere, almeno una volta nella vita, il pellegrinaggio alla Mecca che viene regolato come un rito e rappresenta uno dei cinque pilastri fondamentali dell’islamismo. Nello shintoismo giapponese, il pellegrinaggio occupa un posto veramente importante e i luoghi sacri sono in genere su cime montane. I cristiani cominciarono molto presto a recarsi in pellegrinaggio nella Palestina, luogo dell’attività redentrice di Cristo, a Roma, resa sacra dalla presenza delle tombe di san Pietro e san Paolo (v. Pietro e Paolo) o in quei luoghi dove si veneravano le reliquie dei santi o erano avvenute manifestazioni soprannaturali o miracoli. Moltissimi sono i luoghi dove i cristiani si recano in pellegrinaggio (ricordiamo, oltre la Palestina e Roma, Loreto, Lourdes, Pompei, Fatima, Compostela ecc.). Per il cristiano, però, non è il luogo del pellegrinaggio che fa ottenere la grazia richiesta, ma la fede in Dio, che certi determinati luoghi, per un complesso di fattori, aiutano a ravvivare.