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Pirateria

Esercitata fin dalla più remota antichità (II millennio a.C.) da alcuni popoli che ne avevano fatto una vera e propria professione…

Esercitata fin dalla più remota antichità (II millennio a.C.) da alcuni popoli che ne avevano fatto una vera e propria professione (per esempio, i fenici e gli abitanti dell’Anatolia), la pirateria fu più tardi ripresa dai greci (secoli VIII‑VII a.C.). Durante la guerra del Peloponneso (431‑404 a.C.) spesso il concetto di pirateria si confuse con atti di rappresaglia contro le città costiere nemiche. Sotto i diadochi i pirati giunsero a costituire delle flotte regolari al servizio dei principi contendenti. Successivamente, si iniziò la lotta contro i pirati, soprattutto da parte di Roma che combattè in Occidente contro i pirati illirici dal 229 a.C. fin quasi al tempo di Augusto. Durissima fu anche la lotta contro i pirati in Oriente affidata a Pompeo nel 67 a.C. con la legge Gabinia. Nel senso di corsa per i mari per impadronirsi di beni altrui, la pirateria fu attuata dai normanni, come azione di conquista, e dagli arabi come semplici scorrerie.

Questi ultimi, organizzatisi in stati barbareschi, portarono la loro minaccia nel Mediterraneo sino al XIX secolo. Accanto a quella mediterranea, non va dimenticata la pirateria sviluppatasi nei mari delle Antille in prossimità delle colonie spagnole. Nei tempi moderni è andata pressoché scomparendo, anche se negli ultimi anni il fenomeno è ritornato prepotentemente a imporsi soprattutto a largo delle coste orientali dell’Africa.