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Raffaello

Pittore e architetto italiano (Urbino 1483 -Roma 1520).

Pittore e architetto italiano (Urbino 1483 -Roma 1520).

Formatosi nel clima della corte urbinate, dominato dalla cultura di Piero della Francesca, Leon Battista Alberti e Luciano Laurana, Raffaello Sanzio entrò presto a Perugia nella bottega del Perugino (1494 circa), di cui avvertì i moduli compositivi (Sposalizio della Vergine, Milano, Pinacoteca di Brera) interpretandoli con un equilibrio armonico raggiunto ancora nelle tre piccole tavolette Il sogno del cavaliere (Londra, National Gallery), Le tre grazie (Chantilly, Musée Condé) e la Madonna Connestabile (San Pietroburgo, Ermitage).
Queste, tuttavia, mostrano qualche contatto con l’ambiente fiorentino, contatto che appare più chiaro, specie con Leonardo, nel San Giorgio e nel San Michele (Parigi, Louvre).
L’anno 1504 segna l’inizio del soggiorno fiorentino di Raffaello e del contatto più diretto, quindi, con Michelangelo e Leonardo, con quest’ultimo soprattutto, di cui l’urbinate avverte la straordinaria novità dell’atmosfera che avvolge le figure e ammorbidisce i contorni, mediandone i passaggi e suggerendone un senso di lento e rotante movimento.
Anche le composizioni sono leonardesche: lo schema piramidale della Vergine delle rocce di Leonardo torna nella Madonna del prato (Vienna, Kunsthistorisches Museum) e nella Sacra famiglia Canigiani (Monaco, Alte Pinakothek) e la tipologia dei ritratti che risentono dell’ineludibile modello della Gioconda, come la Maddalena Doni, la Gravida (Firenze, Pitti) e la Muta (Urbino, Galleria nazionale delle Marche). Profondamente evidenziati nella loro realtà ideale e umana, i personaggi acquistano una definizione di dominio sulla natura e sulle cose. Michelangelo è invece visto dapprima quasi come fonte a cui attingere il sapere anatomico nella sua drammatica realtà compositiva come, per esempio, nella Deposizione Baglioni (1507, Roma, Galleria Borghese).
Dalla quieta, armonica contemplazione delle opere del primo periodo fiorentino (la Madonna del cardellino, Firenze, Uffizi, o la Bella giardiniera, Parigi, Louvre) si passa a un impegno di respiro più vasto visibile nella Madonna del baldacchino (Firenze, Pitti), commessagli dalla famiglia Dei, e nella Deposizione (Roma, Galleria Borghese), ordinatagli da Atalanta Baglioni in memoria del figlio ucciso durante una lotta di fazioni. Raffaello giunse a Roma alla fine del 1508, chiamatovi da papa Giulio II, forse – come affermato dal Vasari – su suggerimento del Bramante, suo parente alla lontana. La sua prima opera fu la decorazione dell’appartamento di papa Giulio II in Vaticano.
Il progetto degli affreschi delle Stanze fu di ampio respiro, improntato a una cultura e a un sapere filosofico profondissimi, a cui non fu estraneo lo stesso Giulio II. La prima stanza (della Segnatura), eseguita nel periodo 1508-1512, è tutta ordinata a dimostrare il principio neoplatonico dell’equilibrio armonico tra vero, bello e bene.