Dottrina che ammette l’esistenza di razze diverse nella specie umana…
Dottrina che ammette l’esistenza di razze diverse nella specie umana, considera tali differenze come fattori essenziali della storia e ne deduce il diritto delle razze superiori a dominare quelle inferiori. Studiosi come Joseph Arthur de Cobineau (1816-1882), autore di un saggio sull’ineguaglianza delle razze umane, o Houston Stewart Chamberlain (1855-1927), autore dell’opera Die Grundlagen des XIX Jahrhunderts (1899), hanno tentato di dare un fondamento filosofico e scientifico al razzismo che ricevette un notevole impulso, verso la fine del XIX secolo, dall’affermarsi e diffondersi della dottrina darwinista e dalla sua applicazione nel campo sociale.
Il razzismo trionfò soprattutto in Germania, con l’avvento del nazismo (1933), in funzione antisemita: vennero allora introdotte leggi discriminatorie contro gli ebrei che ne limitavano i diritti politici e civili. In Italia il razzismo venne importato e imposto nel 1938, su imitazione del modello nazista, e diede vita alle leggi razziali fasciste, varate tra il 1938 e i primi anni Quaranta, e al Manifesto degli scienziati razzisti (meglio noto come Manifesto della razza), pubblicato anonimo sul «Giornale d’Italia» il 15 luglio 1938 e poi ripubblicato sul n. 1 della rivista «La difesa della razza» il 5 agosto dello stesso anno.
Il razzismo antisemita fu applicato dal nazismo con estrema ferocia fino allo sterminio. Gravi forme di razzismo sono state adottate negli Stati Uniti e in Sudafrica anche dopo la seconda guerra mondiale, ma grazie a strenui difensori dei diritti civili come Martin Luther King e Nelson Mandela si è giunti non senza difficoltà a una pacifica convivenza tra bianchi e neri.