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Realismo

Particolare movimento artistico che ha avuto in Francia la sua origine…

Particolare movimento artistico che ha avuto in Francia la sua origine e la sua punta massima di sviluppo. L’Esposizione Universale di Parigi (1855), con la prima grande mostra, ne codificò ufficialmente la nascita e la validità.

Ma è a partire dal clima delle rivoluzioni del 1830 e del 1848 che se ne vengono affermando i principi, fondati soprattutto su una nuova concezione «reale» della vita, favorita dal particolare atteggiamento della nuova classe borghese (v. borghesia). Gustave Courbet ne è considerato il grande iniziatore. I suoi Funerali a Ornans e L’atelier (Parigi, Louvre) ne sono la dichiarazione in termini di storia pittorica e di poetica per la presa immediata che vi assume non solo la realtà raffigurata, ma per la carica reale di cui è investita la stessa materia pittorica.
Ne sono tra i grandi protagonisti: Honoré Daumier, che traduce la sua realtà nei termini di un’amara denuncia sociale (Il vagone di terza classe, Ottawa, National Gallery of Canada), Jean-François Millet, che trae una controllata e severa solennità dai più umili soggetti della vita quotidiana (La lavandaia, Parigi, Louvre), Théodore Rousseau e Charles-François Daubigny, che danno una nuova sostanza di realtà naturale e pittorica al paesaggio, mentre il grande momento di passaggio dal romanticismo è segnato da Théodore Géricault, legato a temi di un’umanità passionale ed eroica (La Zattera della Medusa, Parigi, Louvre) e da Eugène Délacroix, ancora legato a un’esaltante carica romantica già piena di una nuova consapevolezza storica e sociale (La Libertà che guida il popolo, Parigi, Louvre).
Il realismo, specie quello a sfondo sociale, ebbe diffusione anche fuori dalla Francia. In Italia, in particolare con Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo, trova il suo momento di più viva realizzazione, mentre un realismo che indulge alla commozione è in Gioacchino Toma e nei macchiaioli. In Russia si diffuse un tipo di realismo a scopo umanitario, ma fu soprattutto un realismo di soggetti, più che di una vera sostanza reale e pittorica.