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02 storia

Dal chopper all’utensile specializzato

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Dal chopper all’utensile specializzato

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I nostri lontani progenitori si attrezzarono per l’esistenza fabbricando utensili sempre più efficienti e più complessi. Le svolte significative del progresso tecnologico dall’età della pietra possono essere facilmente raggruppate in queste tappe:

– 700.000 anni fa, l’uomo della preistoria scheggiò un rozzo chopper ovvero «coltello»: nacque così il primo utensile pensato e costruito per soddisfare le esigenze della vita di tutti i giorni.

 

Successivamente, 300.000 anni fa, l’uomo preistorico ottenne l’amigdala (che significa «mandorla»; le viene dato questo nome per la sua forma), detta anche ascia a mano. Appuntita da un lato, tondeggiante dall’altro, tagliente lungo i due bordi, per oltre 100.000 anni rimase l’utensile più usato perché molto versatile. In un breve periodo questo arnese si diffonde in Africa, in India e in Europa.

 

– 100-50.000 anni fa, gli uomini di Neanderthal, sparsi in Europa, Africa, Asia, introdussero l’utilizzo di utensili specializzati. Invece dell’unica ascia a mano dai molteplici usi, l’uomo fabbricò strumenti diversi secondo le varie esigenze: punte triangolari aguzze da legare in cima ai giavellotti; acuminati e sottili bulini per incidere e forare il legno, l’osso, l’avorio, le pelli; lunghe e robuste lame taglienti; affilati raschiatoi per scortecciare e levigare… Insomma, l’uomo dell’età della pietra assumeva sempre più i caratteri di un vero e proprio artigiano.

– Infine, 50-10.000 anni fa l’Homo sapiens sapiens costruì utensili complessi, formati cioè dall’unione di due o più elementi diversi: per esempio, l’ascia inserita su un manico che ne aumenta la violenza del colpo, il sistema canna da pesca-lenza-amo-esca. Inoltre, egli costruì macchinari come il telaio per la tessitura e il tornio per modellare i vasi in argilla.