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02 storia

I primi organismi che lasciarono l’acqua furono i vegetali, circa 400 milioni di anni fa

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L’emersione dal mare

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I primi organismi che lasciarono l’acqua furono i vegetali, circa 400 milioni di anni fa, seguiti a ruota dagli animali, circa 380 milioni di anni fa. Per quale motivo la vita abbia lasciato un ambiente che conosceva benissimo, come quello acquatico, per avventurarsi in uno completamente sconosciuto.

Oltretutto l’ambiente marino è completamente diverso da quello terrestre per temperatura e densità, e presenta più vantaggi: l’acqua sorregge naturalmente il corpo, facendo risparmiare energia all’organismo, consente di trovare riparo dalle radiazioni presenti nell’atmosfera,  garantisce cibo e acqua.
La risposta non è semplice, ma sicuramente una delle cause della colonizzazione della Terra sono state le maree, i periodici innalzamenti e abbassamenti della superficie dei mari e degli oceani che hanno portato alcune specie a trovarsi alternativamente al di sopra e al di sotto della superficie marina.

 

È quindi probabile che questi organismi abbiano sviluppato alcuni organi per poter sopravvivere temporaneamente fuori dall’acqua.
Le prime a conquistare la Terra furono le piante, che per sopravvivere adottarono una serie di innovazioni, in particolare impararono a sfruttare l’energia del Sole per effettuare la fotosintesi e a sviluppare un sistema per trasportare verso l’alto l’acqua e le sostanze nutritive assorbite tramite le radici.
Comparvero inizialmente i muschi, la cui riproduzione, però, era ancora legata all’acqua, poi le felci, nel paleozoico, infine le conifere, nel mesozoico. Ma solo l’arrivo di piante dotate di fiori diede avvio a una massiccia colonizzazione da parte della flora, verso la fine del cretaceo. Nello stesso periodo, anche l’erba conobbe un rapido insediamento, ponendo le basi per lo sviluppo dei mammiferi.
I primi animali che si trasferirono sulla terraferma furono alcuni gruppi di invertebrati in grado di sviluppare mezzi di locomozione, occhi e mandibole, ma non tutti sopravvissero. I più abili ad adattarsi e svilupparsi furono gli insetti, che ancora oggi rappresentano i tre quarti del mondo animale; ma anche gli scorpioni conquistarono le terre emerse con una certa facilità.
I primi erano animali completamente acquatici, privi di polmoni, che nel corso del tempo si specializzarono come animali del tutto terrestri. Lo stesso vale per alcuni pesci, che in poco tempo divennero anfibi: ci volle molto perché perdessero la necessità di tornare nell’acqua per riprodursi. Infine, comparvero i rettili, la cui espansione fu estremamente rapida grazie alla capacità di vivere e riprodursi lontano dall’acqua, deponendo le uova protette dal guscio sulla terraferma.
Essi ebbero un’eccezionale sviluppo nel mesozoico, detto appunto «era dei rettili», poiché furono capaci di adattarsi a tutti gli ambienti terrestri tentando addirittura la conquista dell’aria.
I rettili, nella forma di dinosauri, sopravvissero circa 200 milioni di anni, ma alla fine del cenozoico si verificò una grande estinzione di massa che portò alla loro scomparsa definitiva. Immediatamente, nuovi gruppi, i mammiferi appunto, rimpiazzarono quelli estinti, e la vita si trasferì definitivamente sulla terraferma. Essi vinsero la sfida evolutiva poiché avevano adattato la loro temperatura corporea alle nuove esigenze vitali e curavano meglio i piccoli. Infine, quando all’inizio del mesozoico iniziarono le glaciazioni, furono in grado di sopravvivere al freddo, tanto che colonizzarono l’intero pianeta.