Nel corso del XVII secolo, l’attività intellettuale e letteraria nei paesi occidentali si sviluppa e si pratica in contesti sociali più o meno strutturati…
Nel corso del XVII secolo, l’attività intellettuale e letteraria nei paesi occidentali (soprattutto in Francia) si sviluppa e si pratica in contesti sociali più o meno strutturati, assumendo essenzialmente due forme: quella della vera e propria accademia, da un lato, e quella del salotto letterario, dall’altro.
Nel salotto i rapporti sono dominati dalla personalità del padrone di casa o, più spesso, della padrona – la moda del salotto corrisponde infatti al «regno» delle donne nella letteratura – che accoglie solitamente una decina di habitué.
In una prima fase, il salotto è aperto agli scrittori, ma è anzitutto un luogo di socievolezza aristocratica (v. aristocrazia); solo dopo il 1650 si diffonde oltre i confini di Parigi (a Lione, Aix, Nancy ecc.), e il suo pubblico arriva a comprendere sei-ottomila persone; nel Settecento, poi, vi si comincia a discutere anche di filosofia.
Quando inizia il declino di Versailles, dopo la scomparsa di Luigi XIV, la vita mondana si sviluppa a Parigi. Gli uomini si incontrano nei caffè o nei club, le donne accolgono nei loro salotti personalità scelte, non solo nobili (v. nobiltà) ma anche intellettuali e artisti, con i quali fanno conversazione secondo le rigide regole delle buone maniere: si alternano pettegolezzi mondani, discussioni su avvenimenti politici, si dà luogo a dispute letterarie ed estetiche, ogni salotto ha il suo stile e le sue preferenze intellettuali.
La duchessa del Maine, per esempio, accoglie aristocratici, scrittori e intellettuali come Fontenelle, La Motte, Chaulieu, Voltaire. Madame de Lambert riunisce, tra gli altri, Fontenelle, La Motte, Marivaux e Montesquieu in un salotto che si caratterizza per il razionalismo cartesiano (v. Cartesio) e le opinioni audaci. La marchesa du Deffand ha un salotto frequentato da Voltaire, Montesquieu, Diderot e numerosi ospiti stranieri, soprattutto inglesi. Madame Geoffrin, a differenza delle altre, è una borghese (v. borghesia) arricchita, sintomo dell’evoluzione dei costumi nel corso del XVIII secolo; nella sua casa ospita la maggior parte degli enciclopedisti, Marmontel, Grimm, Helvétius, d’Holbach, d’Alembert, Diderot. Infine, è ai ricevimenti della madre che la giovane Germaine Necker, futura madame de Staël, impara a conoscere il mondo; il suo è l’ultimo salotto ricollegabile a questa tradizione, perché la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche (v. Napoleone Bonaparte) causano la fine dei salotti letterari.
Si può dire che in questo arco di tempo i salotti realizzino una mediazione tra la cultura dell’umanesimo borghese e le maniere della corte. In seguito il salotto si riduce a mero luogo di incontri mondani, tuttavia anche nel corso del Novecento esistono «salotti» capaci di accogliere una vera attività culturale: ne è un esempio quello di Goffredo e Maria Bellonci, a Roma, nel quale viene promosso il premio Strega (1947).