La costituzione, in senso storico moderno, trova la sua origine nei primi movimenti illuministi e liberali
La costituzione, in senso storico moderno, trova la sua origine nei primi movimenti illuministi e liberali alla fine del XVIII secolo e agli inizi del XIX secolo, quando al potere sovrano e indiscutibile del monarca, investito della regalità direttamente da Dio, si sostituì l’affermazione della derivazione dell’autorità dal popolo, unico vero sovrano, come sorta di mandato da quello ricevuto e da esplicare nei suoi esclusivi interessi.
Dalla rivoluzione americana e da quella francese nacque vivissima la necessità di regolare i nuovi ordinamenti repubblicani con norme e istituti definiti, per attuare la divisione dei poteri e le garanzie dei cittadini e per eliminare quindi tutti gli abusi del regime assolutista, fondatosi soprattutto sulla mancanza di limiti all’esercizio dei poteri pubblici.
Le costituzioni, sorte appunto con tale scopo nelle successive alterne vicissitudini di quell’epoca, si diffusero poi in altre nazioni, molto spesso concesse dagli stessi sovrani a limitazione della propria autorità per l’innanzi assoluta (costituzione ottriate, dal francese octroyée), ma talvolta deliberate da apposite assemblee di nomina popolare (costituzioni votate). Questa ultima specie di costituzione, lungo tutto il XIX secolo, con il moltiplicarsi degli ordinamenti liberali, ottenne il sopravvento ed è oggi il tipo comune presso i paesi di progredita civiltà.