Antica popolazione il cui nome deriva da Sumer…
Antica popolazione il cui nome deriva da Sumer, termine con cui i babilonesi designavano la Babilonia meridionale, dove cioè vivevano i sumeri.
Di origine e provenienza incerte, le prime notizie sui sumeri risalgono al III millennio a.C. La loro elevata civiltà contribuì a formare il nucleo più cospicuo di quella babilonese e assira.
Le città sumere costituirono tante unità distinte, pur essendo in certi periodi l’una dipendente dall’altra, e mantennero una loro individualità politica fino al XIX secolo a.C., quando fu fondata la prima dinastia amorrita di Babele.
La figura leggendaria dell’eroe Gilgamesh, mitico re di Uruk, riporterebbe molto indietro nel tempo, mentre dati storici certi, derivati da una documentazione contemporanea, risalgono solo alla fine del IV millennio a.C. Notizie abbastanza dettagliate si hanno, a partire dal 2500 circa a.C., intorno ai principi che governavano la città di Lagash.
Intorno al 2400 a.C. Lugalzaggizi di Umma conquistò Lagash, estese il suo potere a tutta la terra di Sumer e di Accad e creò il primo vasto impero dell’Asia anteriore, ma venne poi vinto dal re Sargon I, fondatore della dinastia semitica di Accad. Le città sumere condussero per diverso tempo una loro vita politicamente autonoma e ancora Lagash si distinse verso il 2100 a.C. sotto il governo di Gudea. Negli anni seguenti il predominio passò a Uruk e al suo re Utukhengal, con cui iniziò per l’impero un periodo di grande espansione, concluso nel 2003, quando il regno venne conquistato dagli amorrei e dagli elamiti.
La lingua sumera fu usata, come attestano i documenti epigrafici, per un periodo di oltre 3000 anni, fino all’era volgare. Essa ebbe la sua massima diffusione tra il 2500 e il 2300 a.C., in coincidenza con la grandezza politica della stirpe, mentre il suo uso si restrinse verso il 2000 a vantaggio dell’accado, idioma semitico di babilonesi e assiri, sul quale peraltro essa esercitò la sua influenza.
L’arte sumera, che lasciò la sua traccia profonda su quella assiro‑babilonese, è testimoniata essenzialmente dalle sculture a tutto tondo e a rilievo. Essa si espresse in un primo periodo in forme meno raffinate (caratteristico il modo di rappresentare il capo umano con naso singolarmente appuntito), ma alla fine del III millennio a.C. originò opere di pregevole fattura, come per esempio la Stele degli avvoltoi e i ritratti di Gudea. L’arte sumera è caratteristica per la staticità e per la mancanza di rispetto delle proporzioni della figura umana, i cui particolari sono peraltro accuratamente rappresentati.
In ambito religioso, i sumeri professavano una fede politeistica. In ogni città era venerata una divinità predominante sulle altre. La loro religione venne in gran parte assorbita da babilonesi e assiri, come testimonia l’origine sumera di molti nomi di divinità mesopotamiche, quali per esempio Anum, dio del cielo, Enlil, dio dell’aria e creatore del mondo, Enki, dio dell’acqua (che costituiscono la triade cosmica), e Marduk, il dio di Babele.