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Telescopio

Nome dato agli strumenti ottici (v. ottica) utilizzati per l’osservazione dei corpi celesti.

 

Nome dato agli strumenti ottici (v. ottica) utilizzati per l’osservazione dei corpi celesti. 

I telescopi vengono distinti in rifrattori (o diottrici) e riflettori (o catottrici), a seconda che l’obiettivo sia costituito da una lente o da uno specchio. Nel XVII e nel XVIII secolo si adoperarono di preferenza i riflettori, dato il notevole grado di cromatismo presentato allora dalle lenti. Con l’invenzione degli obiettivi acromatici si diffuse l’uso dei rifrattori; successivamente, estendendosi lo studio a regioni celesti sempre più lontane, si è nuovamente ricorsi ai riflettori, che, più piccoli e facilmente manovrabili, sono più adatti alle osservazioni spettroscopiche. I maggiori telescopi del mondo si trovano nell’osservatorio astronomico di monte Palomar (California), a circa 2000 m di altezza. Il grande riflettore ha uno specchio parabolico del diametro di 5 m; ideato da George E. Hale, che iniziò il progetto nel 1928, è dotato di uno specchio la cui fusione iniziò nel 1934; la costruzione della grande cupola venne terminata nel 1947, e le prime osservazioni vennero compiute nel 1949.

Dello stesso osservatorio fa parte il telescopio Schmidt con specchio di 1,82 m e lastra di 1,22. Il maggiore telescopio a specchio italiano è quello di Asiago (1,20 m), mentre due telescopi Schmidt con specchio di 1 m sono a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, a 2280 m di altezza, e a Castelgandolfo, nella nuova specola vaticana. L’ultima generazione del telescopio è quella elettronica, molto usata nel campo della fotografia astronomica, che presenta la caratteristica di avere un tubo convertitore d’immagine al posto dell’oculare. L’immagine fornita dall’obiettivo del telescopio si forma sul catodo del tubo che provvede a trasformare l’immagine ottica in immagine elettronica; quest’ultima, opportunamente accelerata da appropriati campi elettrici, viene proiettata su uno schermo fluorescente sul quale si forma un’immagine di luminosità notevolmente superiore a quella ottenibile nel campo di un oculare ordinario. Speciali telescopi vengono oggi installati a bordo di sonde spaziali per riprendere direttamente gli oggetti celesti altrimenti preclusi all’osservazione dalla Terra. Lo sviluppo di questi strumenti è iniziato intorno agli anni Sessanta del Novecento, grazie alle nuove tecnologie e scoperte scientifiche.