Indice dello stato termico dei corpi, che descrive la capacità di una sostanza a trasferire calore a un’altra sostanza.
Indice dello stato termico dei corpi, che descrive la capacità di una sostanza a trasferire calore a un’altra sostanza.
Quanto alla natura intrinseca della temperatura, essa risulta un indice dell’energia cinetica media delle molecole che costituiscono un dato corpo: si tratta perciò di una grandezza intensiva di cui, per conseguenza, non è possibile costruire un campione che funga da unità di misura (come per massa, lunghezza e tempo). Perciò, per la sua misura ci si basa sulle variazioni di volume prodotte nei corpi in seguito a riscaldamento o raffreddamento.
Le scale di temperatura, indipendenti dalla sostanza termometrica usata, sono le scale termodinamiche. La prima, e la più importante, è dovuta a Kelvin. Il grado di questa scala di temperatura (grado Kelvin appunto: °K) viene fissato stabilendo che la temperatura del ghiaccio fondente sia di 273,16 °K: lo zero di questa scala è dunque lo zero assoluto. Le scale di temperatura più usate nella pratica sono le seguenti: la scala centigrada o di Celsius (°C), che è la più diffusa, assume come temperatura di riferimento il punto di congelamento dell’acqua a livello del mare, ponendolo uguale a zero (0 °C), e il punto di ebollizione dell’acqua a livello del mare, ponendolo uguale a 100; l’intervallo fra questi due punti risulta così diviso in 100 parti uguali, chiamati «gradi centigradi». La gradazione si può estendere sotto 0 °C (e si assume negativa, distinguendola con il segno temperatura) e sopra 100°C; la scala di Fahrenheit (°F), usata da inglesi e statunitensi, segna 32 alla temperatura del ghiaccio fondente, e 212 alla temperatura dell’acqua bollente: l’intervallo è diviso in 180 gradi; la temperatura di 100 °F corrisponde all’incirca a quella del corpo, umano (37 °C).