In Francia, nei pressi di Nizza, è possibile visitare un importante sito archeologico preistorico, quello di Terra Amata.
In Francia, nei pressi di Nizza, è possibile visitare un importante sito archeologico preistorico, quello di Terra Amata. Situato alle pendici del monte Boron, nelle Alpi Marittime, a 26 m al di sotto dell’attuale livello del mare, vi sono stati ritrovati numerosi resti di capanne a forma ovale con focolare centrale, risalenti al pleistocene.
Il sito, costituito da 11 strati quasi intatti, è stato scoperto e scavato da Henry de Lumley, un ricercatore dell’università di Marsiglia, nel 1966, durante alcuni lavori per il terrazzamento dell’area.
Le interpretazioni di questo sito archeologico sono molto diverse tra loro, a seconda che ci si riferisca agli studi effettuati da Lumley o a quelli di Paola Villa, che ha dedicato una parte dei suoi studi di dottorato a questo luogo.
Secondo Lumley, i diversi livelli archeologici riportati alla luce corrispondono a più strati sovrapposti di abitazioni databili a circa 380.000 anni fa. Paola Villa ha invece chiaramente dimostrato che il grado di conservazione del sito di Terra Amata è stato ampiamente sovrastimato, e che i livelli archeologici non possono essere considerati unità indipendenti. Secondo lei, le serie non possono essere datate oltre i 230.000 anni fa.
Durante gli scavi, gli archeologi hanno rinvenuto una serie di abitazioni basse, larghe dagli 8 ai 15 m e larghe dai 3 ai 6, a differenti livelli del sito. Esse erano formate da piccoli pali supportati da muri di pietra e pali più larghi piantati al centro a sorreggere il tetto. Alcune delle abitazioni contenevano focolari: questi sono annoverati dagli studiosi tra i primi esperimenti di controllo del fuoco da parte dell’uomo.
La zona intorno al fuoco era completamente libera, probabilmente perché veniva utilizzata per dormire. Le altre due aree delle capanne, invece, erano coperte di ossa e macerie. Nella prima si trovavano resti di animali, nella seconda pezzi di pietra frantumata. Questo potrebbe indicare che questa zona della capanna era utilizzata come officina per fabbricare gli attrezzi che l’uomo primitivo utilizzava per cucinare, cacciare e proteggersi. In effetti, qui sono stati ritrovati molti utensili, tra cui chopper (ciottoli scheggiati), accette e raschietti. Sono stati anche riportati alla luce blocchi di ocra rossa naturale, appuntiti a un’estremità, che venivano usati come pastelli, forse per dipingersi il corpo durante le cerimonie religiose.
I resti ritrovati nelle capanne sono stati analizzati per cercare di determinare le componenti della dieta degli abitanti di Terra Amata. Tra gli altri, sono stati recuperati diversi semi che germogliano e producono frutti a fine primavera e coproliti contenenti polline di piante che fioriscono all’inizio dell’estate. Questo suggerisce che il sito di Terra Amata fosse un accampamento stagionale: gli uomini primitivi vi arrivavano durante il periodo in cui fiorivano le piante, per poi lasciarlo nella stagione fredda, per undici anni di seguito.
I gruppi che avevano costruito queste capanne erano presumibilmente composti da 10-20 persone.
Gli uomini non furono attratti qui solo dall’abbondanza di piante utili per la sopravvivenza: anche gli animali presenti nell’area ebbero un ruolo fondamentale nel richiamarli. Le ossa trovate nelle capanne variano da quelle di piccoli animali della foresta a quelle di animali più grandi, in gran parte ormai estinti (le due specie più grandi sono l’elefante e il rinoceronte dei prati). A giudicare dalle quantità di ossa reperite, i più piccoli e meno pericolosi erano quelli cacciati più frequentemente: ossa di conigli, cervi e cinghiali sono state trovate nel sito in grande abbondanza.
Gli uomini di Terra Amata erano in grado di cacciare una grande quantità di animali, cosa che fa supporre che in qualche modo fossero in grado di comunicare tra loro; alcuni studiosi sono portati a pensare che usassero una primitiva forma di linguaggio. Una parte dei resti rinvenuti negli scavi è stata preservata per essere esposta nel museo del sito, il Museo di paleontologia umana di terra amata.