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Terremoto

Movimento sussultorio o ondulatorio che si manifesta all’improvviso e bruscamente sulla superficie terrestre.

Movimento sussultorio o ondulatorio che si manifesta all’improvviso e bruscamente sulla superficie terrestre.

Il terremoto è originato da fenomeni di rottura dell’equilibrio all’interno della crosta terrestre o del mantello, come crolli di cavità sotterranee (terremoti di sprofondamento), ripresa di attività vulcaniche (v. vulcanismo), movimenti di assestamento delle placche; questi ultimi terremoti, che sono detti di origine tettonica, sono i più diffusi e i più disastrosi.

I terremoti hanno inizio in un punto preciso, detto ipocentro, che si trova all’interno della crosta terrestre a una profondità che può arrivare a 700 km. La zona in superficie, corrispondente alla verticale dell’ipocentro, invece, è detta epicentro. Qui le onde sismiche si avvertono sotto forma di scosse che vengono classificate in ondulatorie e sussultorie, a seconda che si concretizzino con un movimento orizzontale o verticale.

Esistono tre tipi fondamentali di onde sismiche: onde L (onde superficiali responsabili della maggior parte dei danni, che si manifestano sotto forma di vibrazioni trasversali), onde P (vibrazioni longitudinali, che attraversano parti solide e fluide della Terra), onde S (vibrazioni longitudinali, che percorrono le parti solide della Terra).

Spesso le scosse principali sono precedute da scosse preliminari avvertite solo dai sismografi e sono seguite dalle cosiddette «scosse di replica». Ogni scossa è caratterizzata da un istante d’inizio, una durata, una direzione e un’intensità. La velocità di propagazione di un terremoto può variare da qualche centinaio di metri a 7 km al secondo; ciò dipende dalla natura del suolo interessato. Infatti, nei terreni alluvionali la velocità è minima, mentre è massima in quelli compatti e cristallini; i maggiori disastri avvengono nella zona di contatto tra terreni di diverso tipo.

Le zone sismiche più importanti della Terra sono il settore mediterraneo e il settore intorno al Pacifico. In Italia, in particolare, la sismicità è molto accentuata in quasi tutta la penisola. L’intensità dei terremoti si può misurare con la scala Mercalli e con quella Richter. La prima valuta gli effetti di distruzione determinati dalle scosse su elementi naturali e su edifici costruiti dall’uomo; la seconda, basata sul concetto di magnitudo (v. magnitudine), permette di valutare l’energia sismica del terremoto.

In genere i terremoti vengono classificati in base alla loro origine in tre grandi categorie: terremoti tettonici (i più frequenti), dovuti alla rottura delle rocce lungo un piano di faglia; terremoti vulcanici, dovuti al movimento di risalita del magma; terremoti di crollo (molto rari), causati dallo sprofondamento di rocce.