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Tubercolosi

Detta anche «tbc» o «tisi», la tubercolosi è una malattia infettiva e contagiosa

Detta anche «tbc» o «tisi», la tubercolosi è una malattia infettiva e contagiosa causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis o «bacillo di Koch», che può interessare qualunque organo e tessuto producendo lesioni infiammatorie caratteristiche.

L’evoluzione, la sede e la gravità della malattia sono condizionate da molti fattori, tra cui la resistenza del soggetto, il suo stato di salute generale, il numero e il potere infettante dei germi, e la terapia precoce e appropriata.

La sede più frequente della tbc è quella polmonare; tuttavia non rare sono le forme intestinali, ossee, renali, genitali (nelle donne), neurologiche. Il contagio avviene soprattutto per via aerea, a causa di batteri immessi nell’aria da persone infette, con tosse, starnuti o il semplice parlare.

Conosciuta fin dall’antichità, in passato la tubercolosi è stata chiamata «mal sottile» o «consunzione», poiché sembrava consumare le persone da dentro, con perdita di sangue dalla bocca, febbre, pallore e un lungo deperimento. La sia incidenza è in continua diminuzione, soprattutto per le migliorate condizioni nutritive e igieniche (v. igiene), ma anche per l’avvento della terapia antibiotica, possibile dal 1946. Non è però una patologia sconfitta, e ogni anno causa la morte di molte persone. In Europa tuttavia è molto rara, ma la speranza che la malattia potesse scomparire definitivamente è stata infranta negli anni Ottanta dall’insorgenza, in Gran Bretagna, di ceppi resistenti agli antibiotici. Attualmente questa malattia si può osservare nei pazienti debilitati per altre cause, oppure nei pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva; la malattia va quindi tenuta presente in pazienti con febbre cronica, astenia, anemia o dimagramento non spiegati.