Non è difficile pensare a una pianta, perché siamo abituati alla loro silenziosa compagnia: in casa, in un prato e perfino per la strada, ovunque possiamo trovare un albero, un cespuglio, un fiore o semplicemente dell’erba. Certamente questi organismi ci appaiono – e sono – molto diversi tra loro, eppure possiedono delle caratteristiche che li avvicinano e li distinguono da tutti gli altri esseri viventi.
Non è difficile pensare a una pianta, perché siamo abituati alla loro silenziosa compagnia: in casa, in un prato e perfino per la strada, ovunque possiamo trovare un albero, un cespuglio, un fiore o semplicemente dell’erba. Certamente questi organismi ci appaiono – e sono – molto diversi tra loro, eppure possiedono delle caratteristiche che li avvicinano e li distinguono da tutti gli altri esseri viventi.
VEGETALI O PIANTE?
Vegetali e piante sono la stessa cosa? Fino a qualche anno fa, quando si distinguevano solo regno animale e regno vegetale, la parola vegetale comprendeva tutti gli esseri non appartenenti al regno animale presenti sulla Terra: un batterio, un’alga, una muffa… e anche una pianta! Oggi invece usiamo il termine vegetale più o meno come sinonimo di pianta.
UGUALI…
Cos’è che rende un albero e un filo d’erba parenti stretti? Le piante sono esseri pluricellulari, formati da cellule eucariotiche organizzate in tessuti specializzati, che a loro volta costituiscono organi e apparati. Le cellule vegetali, inoltre, hanno una parete rigida costituita da cellulosa.
Anche se di forme, dimensioni e colori diversi, in quasi tutte le piante si possono distinguere radici, fusto e foglie, e in particolare in quest’ultime avviene una reazione chimica d’importanza fondamentale per la pianta stessa e per tutti gli esseri viventi che respirano: la fotosintesi clorofilliana. Grazie alla clorofilla (la sostanza che rende verdi le foglie), infatti, le piante utilizzano l’energia del Sole come efficientissime centrali energetiche: riescono a fabbricarsi il cibo – sono quindi autotrofe, un’altra caratteristica che distingue le piante dagli altri esseri – e a liberare ossigeno, anche se ne utilizzano un po’ per alcune funzioni vitali.
Le piante inoltre non possono spostarsi da sole, reagiscono agli stimoli (la luce, la temperatura ecc.) e hanno la capacità di crescere in maniera illimitata.
…E DIVERSE!
Eppure le varie specie vegetali sono anche molto diverse tra loro, questo perché si sono adattate ad ambienti e condizioni differenti. Per riprendere l’albero e il filo d’erba dell’esempio precedente, è evidente che l’albero ha un fusto di legno – il tronco – e le foglie, mentre in un filo d’erba non c’è né una cosa né l’altra!
Una delle differenze fondamentali che considerano gli studiosi, e che divide l’insieme delle piante in due grandi gruppi, riguarda il modo in cui si riproducono: se lo fanno senza seme (bensì con spore) si parla di piante semplici, mentre sono piante complesse quelle che si riproducono con un seme.
Un’altra grande differenza è la presenza o meno dei vasi, speciali «tubicini» che trasportano acqua e sostanze nutritive dalle radici alla cima della pianta e viceversa: le piante non vascolari – cioè senza vasi – si chiamano briofite (che nome difficile!), mentre le piante vascolari si chiamano tracheofite.
Queste grandi diversità indicano anche il grado di evoluzione della pianta: per adattarsi ad ambienti e climi diversi, per garantire la sopravvivenza del maggior numero di individui, le piante hanno assunto forme e sistemi sempre più complessi.
SPORE E SEMI
Sia i semi che le spore portano alla nascita di una nuova piantina, tuttavia indicano due sistemi completamente diversi. In un certo senso potremmo considerare il seme come evoluzione della spora: poiché questa per svilupparsi ha bisogno di un ambiente con molta acqua, le piante hanno trovato un sistema più sicuro per riprodursi. Il seme, infatti, è protetto dal guscio e può rimanere nel suo stato anche molto tempo prima di trovare le condizioni adatte per riprodursi.
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