Scopri, impara e cresci

Vandali

Termine che comprende dapprima l’insieme dei germani orientali, mentre poi designa solo la tribù che…

Termine che comprende dapprima l’insieme dei germani orientali, mentre poi designa solo la tribù che Tacito chiama con il nome di lugi.
Dalle coste del Baltico, sotto la spinta di altri germani, i vandali si spostarono nell’Europa centrale fino a unirsi con i silingi e gli asdingi e a stanziarsi ai confini della Dacia.
Dopo aver sostenuto aspre lotte contro i goti, furono poi costretti a rimettersi in marcia sotto la pressione degli unni e, penetrati nelle terre dell’Impero romano, si stanziarono nel Norico e nella Rezia, accogliendo l’offerta di Stilicone di mettersi al servizio dell’Impero come federati. Peraltro, dopo pochi anni i vandali, assieme agli alani e agli svevi, si misero di nuovo in moto verso occidente e, superato il Reno nonostante l’accanita resistenza dei franchi, dilagarono nella Gallia, che per due anni tormentarono con stragi e devastazioni. Nel 409 poi, valicati i Pirenei, si riversarono nella penisola iberica, dove si fissarono con una certa stabilità.
Qualche anno dopo giunse in Spagna Vallia, il re dei visigoti, il quale, combattendo come generale romano, distrusse i silingi e gli alani; gli svevi e gli asdingi si salvarono solo perché Vallia venne richiamato in Gallia dall’imperatore Costanzo (418). È in quel periodo che il re degli asdingi, Gunderico, estese il suo dominio su tutti i germani che avevano occupato la Spagna. Alla morte di Gunderico (428), gli succedette il fratellastro Genserico, considerato il vero fondatore del regno dei vandali.
Chiamato in aiuto dal governatore romano Bonifacio, Genserico passò in Africa, ma finì per assoggettarla e farsene riconoscere la sovranità. Nel 455, con il pretesto di vendicare l’assassinio di Valentiniano III, alla testa dì una potente flotta risalì il Tevere e per due settimane Roma venne messa a sacco. Nel 476 Genserico si vide riconoscere i suoi territori africani dall’Impero d’Oriente.
Ma Genserico non mostrò altrettanta abilità nel risolvere il problema politico dell’equilibrio tra vandali e romani, complicato anche dall’essere gli uni ariani e gli altri cattolici, e le difficoltà si acuirono con i suoi successori. La deposizione di Ilderico per opera di Gelimero diede occasione all’imperatore bizantino Giustiniano di intervenire e di sconfiggere duramente i vandali, così che questi, dopo un’ultima sommossa nel 536, scomparvero dalla storia.