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Carte del cielo nel tempo

Le mappe di Johannes Honter (1498-1549), geografo tedesco, sono le prime in cui le costellazioni sono raffigurate come osservate dalla Terra.

Le mappe di Johannes Honter (1498-1549), geografo tedesco, sono le prime in cui le costellazioni sono raffigurate come osservate dalla Terra.
Prima di allora invece le mappe erano immaginate come viste dall’esterno della sfera celeste.

John Flamsteed nel 1690 elabora il primo catalogo astrale con l’aiuto del telescopio, con 2935 stelle osservate nell’emisfero Nord, corredate dalle mappe di 25 costellazioni. La precisione nell’indicare le coordinate è ora quella richiesta da scienziati quali Newton e Halley e permessa dai nuovi strumenti di osservazione.

Nel 1927 l’Unione astronomica internazionale accoglie la proposta del belga Eugène Joseph Delporte di definire i confini delle costellazioni secondo archi di cerchi orari e di declinazione. Nelle carte di Albrecht Dürer e di Honter l’elemento artistico è completamente integrato con quello scientifico: la precisione adottata per le posizioni delle stelle si coniuga con una raffigurazione molto curata. Nella carta moderna di Delporte, invece, sono raffigurate le stelle senza il disegno che le unisce nelle costellazioni, delle quali sono indicati solo i «confini»: il loro disegno, peraltro, è oggi spesso ignorato e non necessario agli astronomi.

La carta di Flamsteed costituisce un elemento intermedio: essa contiene più stelle delle carte precedenti della stessa zona del cielo, quella della costellazione zodiacale della Vergine, perché riporta non solo le stelle visibili a occhio nudo ma anche quelle osservabili con il telescopio di Greenwich di quell’epoca. Nella carta alcune stelle risultano «fuori» dal disegno della Vergine anche se appartengono a quella costellazione.

All’epoca di Flamsteed era importante la precisione nelle coordinate delle stelle sia per l’esigenza dei naviganti di determinare la longitudine di un luogo sia per puntare correttamente il telescopio.

Per molto tempo nelle carte del cielo le stelle sono state indicate con simboli classici quali cerchietti che occupano un certo spazio: nella tavola di Delporte esse sono il più possibile puntiformi.