Il termine «plancton» indica quel complesso di organismi acquatici animali…
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Il termine plancton indica quel complesso di organismi acquatici animali (zooplancton) e vegetali (fitoplancton) che fluttuano nelle acque di laghi, fiumi e mari, senza contatti con il fondo. Costituito da un’enorme varietà di elementi, il plancton contiene anche specie non propriamente planctoniche, come le larve e le uova dei pesci, che vi permangono per un breve periodo della loro vita.
Tra le caratteristiche comuni a tutti gli organismi che ne fanno parte, colpisce la straordinaria capacità di adattamento all’esistenza in acqua. A prescindere dalle varie specie, infatti, il corpo di ciascun individuo, perdute del tutto o quasi le formazioni calcaree, appare quasi trasparente.
Inoltre, l’accumulo di globuli di grasso nel protoplasma e l’elevato contenuto acquoso dei tessuti determinano il basso valore del peso specifico, che si avvicina o addirittura coincide con quello dell’acqua; questo fenomeno, unito alle dimensioni molto piccole e alla presenza di specifici organi idrostatici, rende gli organismi facilmente trasportabili e ne favorisce il galleggiamento. Molto abbondante a livello superficiale, il plancton si distribuisce in profondità secondo una stratificazione ben determinata, che dipende strettamente dalle condizioni chimico-fisiche dell’acqua (temperatura, contenuto in ossigeno, illuminazione).
Invisibili… o quasi!
Nel corpo del plancton, sono particolarmente riconoscibili le diatomee, in quanto se esaminate con sufficiente attenzione, appaiono rivestite da un involucro di aspetto vitreo, simile a una minuscola scatola provvista di coperchio.
Alcune diatomee constano di singoli individui, come quelle delle specie Synedra e Cyclotella, altre formano delle colonie composte da un numero più o meno elevato di cellule; tutte comunque spiccano per la geometrica eleganza dei loro contorni. Spesso filamentose sono invece le cianoficee, mentre tra le cloroficee spiccano alcune specie, per esempio Staurastrum, la cui cellula è suddivisa da una strozzatura centrale in due metà perfettamente simmetriche.
Delle crisoficee è tipica la colorazione bruno-dorata, mentre tra i dinoflagellati è senz’altro inconfondibile la specie Ceratium hirundinella, così chiamata per la vaga somiglianza con una rondine in volo.
LO SQUALO BIANCO IL PLANCTON L’ORCA