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La catena alimentare

Ti sarà capitato certamente di vedere un ragno che gusta una mosca rimasta intrappolata nella ragnatela; prima o poi il ragno verrà a sua volta mangiato da un uccello o da un rospo; e il rospo ha buone probabilità di finire ingoiato da una biscia… Questo, possiamo dire, è il meccanismo di base della sopravvivenza: mangiare per sopravvivere. Noi lo chiamiamo catena alimentare.

Ti sarà capitato certamente di vedere un ragno che gusta una mosca rimasta intrappolata nella ragnatela; prima o poi il ragno verrà a sua volta mangiato da un uccello o da un rospo; e il rospo ha buone probabilità di finire ingoiato da una biscia… Questo, possiamo dire, è il meccanismo di base della sopravvivenza: mangiare per sopravvivere. Noi lo chiamiamo catena alimentare.

Una catena per la vita
Naturalmente, esistono moltissimi tipi di catena alimentare (o trofica, dal greco trophé, «nutrimento»), ma alla loro base, all’inizio, ci sono sempre le piante verdi, gli unici esseri viventi che non hanno necessità di mangiare altri organismi perché sono in grado di fabbricarsi da soli la materia vivente, grazie all’energia solare che attiva la fotosintesi clorofilliana. Le piante, quindi, si dicono produttori, poiché fabbricano e immagazzinano materiale organico come proteine, zuccheri, grassi.
Gli animali che non sono in grado di utilizzare l’energia del Sole per fabbricarsi il cibo possono però mangiare le piante: chi ricava in questo modo l’energia indispensabile per vivere è detto consumatore del primo ordine, che generalmente quindi è un erbivoro. I consumatori del secondo ordine mangiano gli erbivori: sono dunque carnivori. Anche i consumatori del terzo ordine sono carnivori, ma si nutrono di altri carnivori, cioè di consumatori del secondo ordine. I consumatori del secondo e del terzo ordine possono essere predatori che catturano le prede e le uccidono prima di divorarle, oppure parassiti che rispettano più o meno il loro ospite, oppure mangiatori di cadaveri, come le iene e gli avvoltoi.
I decompositori (o bioriduttori) sono l’anello finale della catena alimentare. Si tratta soprattutto di microorganismi (batteri, lieviti, funghi che si nutrono di vegetali o animali morti) che attaccano i cadaveri e gli escrementi, li decompongono, e così fanno tornare al terreno gli elementi contenuti nella materia organica. Questi elementi servono per la nutrizione delle piante, che poi nutriranno gli animali… e così il ciclo riparte!

La rete alimentare
Uno stesso animale o uno stesso vegetale, naturalmente, può servire da alimento a dei carnivori o a degli erbivori diversi: per esempio, l’erba può essere mangiata da tutti gli erbivori, non solo dal coniglio (una mucca, un cavallo, una gazzella ecc.). Il coniglio a sua volta può essere divorato non solo dalla volpe, ma anche dall’aquila o dal lupo. Come si vede, quindi, le diverse catene alimentari in un ecosistema si intrecciano tra loro, e costituiscono una rete alimentare. Negli ecosistemi abbastanza complessi (come un bosco, un lago, un fiume ecc.) più che catene si trovano reti alimentari.

La piramide della vita
Come funziona una catena alimentare? Prendiamo come esempio la savana: le piante, produttori, forniscono nutrimento agli erbivori (zebre, bufali, giraffe, gazzelle ecc.), consumatori di primo ordine; gli erbivori servono come cibo per i carnivori (leoni, leopardi, iene, avvoltoi ecc.), consumatori di secondo ordine. Ogni erbivoro, nel corso della sua vita, mangia una quantità di erba e foglie assai maggiore del proprio peso: molto approssimativamente, dieci volte maggiore. Ciò vuol dire che nella savana ci dovrà essere una quantità di piante assai maggiore del numero di gazzelle (o di altri erbivori). Ogni leone (o qualsiasi altro carnivoro) per crescere e diventare adulto deve mangiare molta più carne di gazzella, o di altro erbivoro, di quanto pesi esso stesso. Per questo, nella savana ci sono molti più erbivori che carnivori: approssimativamente, dieci volte di più. Questo meccanismo della catena alimentare può essere rappresentato come una piramide: alla base si trovano le piante, gli organismi produttori; il gradino successivo, più piccolo, rappresenta l’insieme degli animali erbivori; il gradino più alto, e più piccolo, rappresenta la massa dei carnivori.

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