Le proposizioni nel periodo
Osserva, ora, le frasi:
Il professore spiega.
Il professore spiega, in aula, il teorema di Pitagora.
Il professore spiega, in aula, il teorema di Pitagora e mostra degli esempi alla lavagna.
Il professore spiega le lezione, tutti gli alunni ascoltano attentamente e ricopiano gli esercizi sul quaderno.
Come potrai notare, le prime due espressioni sono esempi di {tip PROPOSIZIONE. Termine usato come sinonimo di frase ed enunciato, in quanto concepiti come sintagmi contenenti un soggetto ed un predicato. P. è quindi propriamente un termine della logica, preso in prestito per riferirsi al contenuto semantico di una frase. Le p. si distinguono tradizionalmente in dichiarativa, interrogativa, esortativa, esclamativa (= p. principali) e oggettiva, finale, concessiva, causale, temporale ecc. (= p. secondarie).}proposizioni{/tip} (frasi semplici) perché hanno un senso compiuto e contengono un solo verbo, al modo finito.
Le frasi seguenti sono esempi di {tip PERIODO. Costruzione di più frasi, governata da regole di coordinazione e di subordinazione (v. paratassi e ipotassi). La tipologia del p. è quanto mai varia; esistono tuttavia costruzioni fortemente standardizzate e paradigmatiche, quali il p. ipotetico, costituito da una frase che esprime la condizione (protasi: se fai questo) ed una che esprime la conseguenza (apodosi: avviene questo).}periodi {/tip} (frasi complesse). Puoi riconoscerli per la presenza di più verbi all’interno della frase e perché dotati di senso compiuto. Ogni periodo si divide in tante proposizioni quanti sono i verbi in esso presenti:
Il professore spiega le lezione, tutti gli alunni ascoltano attentamente e ricopiano gli esercizi sul quaderno.
Proviamo ad analizzarlo.
Prima di tutto occorre chiedersi quanti sono i verbi contenuti nel periodo e successivamente individuare le varie proposizioni di cui si compone. Dunque, possiamo affermare che il periodo si articola in tre proposizioni distinte in quanto tre è il numero dei verbi presenti.
Il professore spiega la lezione.
Tutti gli alunni ascoltano attentamente.
Ricopiano gli esercizi sul quaderno.
Le tre frasi, così individuate, sono proposizioni che, collegate tra loro, formano il periodo.
RICORDA
Mentre la proposizione è composta da una frase di senso compiuto ed è caratterizzata dalla presenza di un solo verbo, il periodo è formato da tante proposizioni quanti sono i verbi in esso contenuti. |
La struttura della proposizione
Osserva attentamente le tre proposizioni o frasi semplici:
Gianluca |
|
mangia |
soggetto predicato
Mio fratello Gianluca |
|
mangia un panino |
gruppo del soggetto gruppo del predicato
Il mio fratello gemello Gianluca |
|
mangia un panino nel bar sotto casa |
gruppo del soggetto gruppo del predicato
Le tre proposizioni riportate sono dotate di senso compiuto, perché, come già detto, indipendentemente dalla lunghezza, contengono due elementi fondamentali affinché una proposizione abbia senso:
>> il soggetto, vale a dire l’elemento di cui si parla (Gianluca);
>> il predicato, ossia il verbo che esprime l’azione compiuta dal soggetto (mangia).
RICORDA
Il soggetto e il predicato sono i due elementi principali di una proposizione o frase semplice. |
Analizziamo la prima frase degli esempi riportati:
Gianluca mangia.
Come puoi constatare, è formata solo dal soggetto e dal predicato. Una frase come questa, ridotta al minimo indispensabile per comunicare un messaggio di senso compiuto, viene definita “frase minima”. Significa che si potrebbe fare anche a meno delle informazioni aggiuntive senza per questo privarsi di un senso logico (significato).
Quando, tuttavia, vogliamo fornire precisazioni e informazioni ulteriori sul soggetto, sul predicato o su entrambi, abbiamo la cosiddetta “espansione della frase minima”.
Analizziamo la seconda frase, tra quelle riportate:
Mio fratello Gianluca mangia un panino.
>> Qui vogliamo specificare che Gianluca non è un ragazzo qualunque ma è mio fratello. In questo caso diamo un’informazione aggiuntiva sul soggetto. Questa espansione del soggetto è chiamata “gruppo del soggetto”.
>> Sempre nella stessa frase, abbiamo poi voluto specificare cosa Gianluca stia mangiando. Sappiamo, così, che Gianluca non mangia una cosa qualsiasi ma esattamente un panino. Quando l’informazione aggiuntiva riguarda, come in questo caso, il predicato abbiamo l’espansione del predicato, ovvero il “gruppo del predicato”.
In altre parole, al soggetto e al predicato della prima frase “Gianluca mangia”(frase minima) abbiamo voluto via via aggiungere altri e nuovi elementi per fornire precisazioni e informazioni relative al soggetto o al predicato (espansioni).
RICORDA
Il soggetto e il predicato costituiscono il fulcro intorno al quale si possono aggregare vari elementi che espandono la frase minima allo scopo di aggiungere informazioni o precisazioni più dettagliate. Questi elementi si chiamano espansioni. Le espansioni che si legano al soggetto costituiscono il gruppo del soggetto, mentre le espansioni che si legano al predicato formano il gruppo del predicato. |