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Le proposizioni subordinate complementari indirette (1)

Andiamo a studiare le proposizioni subordinate complementari indirette

Andiamo a studiare le proposizioni subordinate complementari indirette

Proposizione condizionale
All’interno di un periodo, la proposizione si dice subordinata causale quando indica o specifica la causa o la motivazione in virtù della quale si compie o si verifica quanto espresso nella proposizione reggente.
Considera il seguente periodo:

Non posso accendere la luce    perché non c’è corrente.
proposizione principale           proposizione subordinata
                                          causale

Osserviamo insieme le caratteristiche della proposizione causale:

>> Innanzitutto,  risponde alle domande “perché? Per quale motivo? Per quale causa?” ed equivale, perciò, a un complemento di causa, ovvero assume nel periodo la stessa funzione che il complemento di causa svolge all’interno della frase.

 Il treno è in ritardo perché c’è nebbia.            Proposizione subordinata causale

               (perché? Per quale motivo? Per quale causa?)

     Il treno è in ritardo per la nebbia.             Complemento di causa

              (perché? Per quale motivo? Per quale causa?)

>> Può presentarsi nella forma esplicita e nella forma implicita:

 –  in forma esplicita quando è introdotta dalle congiunzioni perché, giacché, poiché, siccome, …; o dalle locuzioni per il fatto che, dal momento che, dato che, … e possiede il verbo al modo indicativo (più frequente), congiuntivo o condizionale:

     Vi è arrivato il sollecito poiché non avete pagato.    Verbo al modo indicativo
     Ho danzato con Matteo non perché fosse un bravo ballerino.   Verbo al modo congiuntivo
     Ho acquistato una nuova valigia dato che dovrei partire.   Verbo al modo condizionale

Attenzione:
La subordinata causale esplicita può essere introdotta anche dalla congiunzione che, in particolare quando dipende da verbi che esprimono stati d’animo come rallegrarsi, dispiacersi, meravigliarsi, essere felice, essere rattristato, … :

  Sono felice che (= perché) Matteo sia uscito dall’ospedale.
  Alessia si meravigliò che (= per il fatto che) Giulio fosse sereno, nonostante tutto.

Il che congiunzione viene utilizzato anche in espressioni come:

 Rallenta che (= poiché) c’è l’incrocio.
 Corri che (= perché) farai tardi.

–  In forma implicita quando possiede il verbo:

     1) al modo gerundio: “Avendo perso, (= poiché aveva perso) Luca pagò la scommessa;
     2) al modo participio passato: “Capito (= dato che aveva capito) l’errore, Gianluca si scusò;
     3) al modo infinito retto dalle preposizioni di, a, per: “Hai la comodità di vivere (= perché vivi) in centro”; “ Siamo fortunati a possedere (= poiché possediamo)una casa al mare”; “Si è recato in posta per pagare (= dato che avrebbe dovuto pagare) le bollette”.

RICORDA

Si chiama proposizione causale la subordinata che indica e specifica la motivazione o la causa per cui si verifica o si compie l’azione espressa nella proposizione reggente. Risponde alle domande “Perché? Per quale motivo? Per quale causa?” svolgendo, dunque, lo stesso ruolo che il complemento di causa assume all’interno di una frase. Si presenta in forma esplicita quando è introdotta dalle congiunzioni o locuzioni causali (perché, poiché, siccome, per il fatto che, dal momento che, …) e ha il verbo all’indicativo, congiuntivo o condizionale; in forma implicita quando possiede il verbo all’infinito retto dalle preposizioni di, a, per.