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Le proposizioni subordinate complementari indirette (1)

Proposizione concessiva
All’interno di un periodo, la proposizione consecutiva è la subordinata che indica o specifica un fatto o una circostanza a dispetto dei quali si verifica quanto espresso nella proposizione reggente. Possiamo ritenere che la proposizione concessiva stabilisce con la reggente un rapporto di opposizione: la causa espressa nella reggente dovrebbe avere, per logica, una certo effetto invece esso non si verifica in quanto la proposizione concessiva esprime una circostanza opposta.
Considera il seguente periodo:

 Ho mangiato uno yogurt         nonostante sia intollerante al lattosio.
 proposizione principale           proposizione subordinata
                                            concessiva

Come puoi notare la proposizione concessiva “nonostante sia intollerante…”  si pone in antitesi (contrasto) con quanto espresso dalla reggente.
Quali sono le caratteristiche della proposizione consecutiva? Osserviamole insieme:

>> Anzitutto,  risponde alle domande “nonostante che cosa?” ed equivale, perciò, a un complemento concessivo, ovvero assume nel periodo la stessa funzione che tale complemento svolge all’interno della frase.

 Leo giocò a calcetto nonostante fosse influenzato             Proposizione subordinata concessiva

                                              (nonostante che cosa?)

     Leo giocò a calcetto nonostante l’influenza               Complemento concessivo

                               (nonostante che cosa?)

 

 >> Può essere costruita sia in forma esplicita sia in forma implicita:

 –  nella forma esplicita è introdotta dalle congiunzioni o dalle locuzioni concessive sebbene, nonostante, benché, per quanto, concesso che, … e possiede     il verbo al modo congiuntivo. Con la locuzione “anche se” il verbo può essere coniugato  anche all’indicativo. Inoltre, è introdotta anche dagli aggettivi e     dai pronomi indefiniti chiunque, qualunque, qualsiasi … sempre seguiti dal verbo al congiuntivo: 

     Concesso che ti diano il permesso, non andarci.  Verbo al congiuntivo
     Anche se sono a dieta,  assaggerò la torta.  Verbo all’indicativo (eccezione con “anche se”)
     Qualunque cosa accada, io non ci sarò.  Verbo al congiuntivo (introdotto dall’agg. indefinito)

 

–  In forma implicita quando possiede il verbo

   1) al modo gerundio, preceduto da anche o da pure:  “Anche scusandomi, non risolverei nulla”;
       “Stefano mi aiutò pur essendo stanco”.

 

   2) al modo participio passato preceduto da sebbene, pure, benché, per quanto, … ma può figurare anche solo: “Invitata alla festa,Elisa non si                    presentò”; “Sebbene affamato, non mangiai nulla”.

 

   3) al modo infinito retto dalla locuzione a costo di: “Non lo saluterò a costo di soffrire”.

RICORDA

Si chiama proposizione concessiva la subordinata che indica e specifica la circostanza o un fatto malgrado i quali si attua quanto espresso nella proposizione reggente. Risponde alla domanda “nonostante che cosa?”  svolgendo, dunque, la stessa funzione di un complemento concessivo. Si presenta in forma esplicita quando è introdotta dalle congiunzioni o locuzioni concessive (nonostante, benché, sebbene, ammesso che, …) e ha il verbo al modo congiuntivo (salvo la locuzione “anche se” che può avere il verbo all’indicativo);  oppure può essere introdotta  dai pronomi o dagli aggettivi indefiniti (chiunque, qualsiasi, …) seguiti dal verbo al congiuntivo. Nella forma implicita ha il verbo al gerundio preceduto da pure o da anche; al participio passato, solo o  preceduto da sebbene,benché, pure, …; all’infinito preceduto dalla locuzione a costo di.