Proposizione concessiva
All’interno di un periodo, la proposizione consecutiva è la subordinata che indica o specifica un fatto o una circostanza a dispetto dei quali si verifica quanto espresso nella proposizione reggente. Possiamo ritenere che la proposizione concessiva stabilisce con la reggente un rapporto di opposizione: la causa espressa nella reggente dovrebbe avere, per logica, una certo effetto invece esso non si verifica in quanto la proposizione concessiva esprime una circostanza opposta.
Considera il seguente periodo:
Ho mangiato uno yogurt nonostante sia intollerante al lattosio.
proposizione principale proposizione subordinata
concessiva
Come puoi notare la proposizione concessiva “nonostante sia intollerante…” si pone in antitesi (contrasto) con quanto espresso dalla reggente.
Quali sono le caratteristiche della proposizione consecutiva? Osserviamole insieme:
>> Anzitutto, risponde alle domande “nonostante che cosa?” ed equivale, perciò, a un complemento concessivo, ovvero assume nel periodo la stessa funzione che tale complemento svolge all’interno della frase.
Leo giocò a calcetto nonostante fosse influenzato Proposizione subordinata concessiva
(nonostante che cosa?)
Leo giocò a calcetto nonostante l’influenza Complemento concessivo
(nonostante che cosa?)
>> Può essere costruita sia in forma esplicita sia in forma implicita:
– nella forma esplicita è introdotta dalle congiunzioni o dalle locuzioni concessive sebbene, nonostante, benché, per quanto, concesso che, … e possiede il verbo al modo congiuntivo. Con la locuzione “anche se” il verbo può essere coniugato anche all’indicativo. Inoltre, è introdotta anche dagli aggettivi e dai pronomi indefiniti chiunque, qualunque, qualsiasi … sempre seguiti dal verbo al congiuntivo:
Concesso che ti diano il permesso, non andarci. Verbo al congiuntivo
Anche se sono a dieta, assaggerò la torta. Verbo all’indicativo (eccezione con “anche se”)
Qualunque cosa accada, io non ci sarò. Verbo al congiuntivo (introdotto dall’agg. indefinito)
– In forma implicita quando possiede il verbo
1) al modo gerundio, preceduto da anche o da pure: “Anche scusandomi, non risolverei nulla”;
“Stefano mi aiutò pur essendo stanco”.
2) al modo participio passato preceduto da sebbene, pure, benché, per quanto, … ma può figurare anche solo: “Invitata alla festa,Elisa non si presentò”; “Sebbene affamato, non mangiai nulla”.
3) al modo infinito retto dalla locuzione a costo di: “Non lo saluterò a costo di soffrire”.
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