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Le proposizioni subordinate complementari indirette (2)

Proposizione comparativa
All’interno di un periodo, la proposizione comparativa indica o specifica un confronto con quanto è espresso dalla proposizione principale.
Considera la frase:

Luigi è più risoluto                     di quanto pensassi
proposizione reggente             proposizione subordinata comparativa

Come puoi notare la proposizione subordinata comparativa “di quanto pensassi” interviene a specificare una comparazione con quanto indicato nella reggente.

Osserviamo insieme le proprietà della proposizione subordinata temporale:

>> Risponde alle domande “più/meno di chi o di che cosa? Quanto/come chi o che cosa?” ed equivale al complemento di paragone (di maggioranza, di minoranza o uguaglianza), vale a dire,  svolge nel periodo la sua stessa funzione:

Nadia è più simpatica di come l’avevi descritta             Subordinata comparativa (maggioranza)

                                                      (più di cosa?)         

     Nadia è più simpatica della tua descrizione             Complemento di paragone (maggioranza)                                                                                  

                                                 (più di cosa?)

 

     üHo meno tempo di quanto lo abbiate voi              Subordinata comparativa (minoranza)

                                             (meno di chi?)

         Ho meno tempo del vostro               Complemento  di paragone (minoranza)

                                  (meno di chi?)

 

Ho avuto la stessa sensazione che hai avuto tu            Subordinata comparativa (uguaglianza)

                                                     (quanto/come chi?)

Ho avuto la stessa sensazione tua                Complemento di paragone (uguaglianza)

                                           (quanto/come chi?)

 

 >> Si presenta sia in forma esplicita che in forma implicita:

 –  in forma esplicita può essere a sua volta:

  1) di maggioranza quando è introdotta da congiunzioni correlative:  più … di come; più… di quanto; più… che; meglio… di come; …. e ha il verbo                 all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale (quest’ultimo è usato solo per paragoni ipotetici).

    Il film è più avvincente / di quanto immagini.  Verbo al modo indicativo
    Abbiamo acquistato più biglietti / di quanto servissero.   Verbo al modo congiuntivo<
    Hai agito meglio  / di come avrei fatto io.  Verbo al modo condizionale (paragone ipotetico)

    2) di minoranza quando è introdotta da congiunzioni correlative:  meno … di come; meno… di quanto; meno… che; peggio… di come; …. e ha il verbo          all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale (solo per paragoni ipotetici):

    Chiara è meno disponibile /  di quanto credi. Verbo al modo indicativo 
    Il conto fu meno salato / di quanto avessimo previsto.   Verbo al modo congiuntivo
    Ha reagito peggio/ di come avremmo immaginato.  Verbo al  condizionale (paragone ipotetico                                 

   3) di uguaglianza quando è introdotta da congiunzioni correlative:  così … come; tanto… come; tanto… quanto; … e ha il verbo all’indicativo o, se il                confronto è considerato come possibilità, al condizionale:

Hai tanto coraggio/ quanto  ne ho   Verbo al modo indicativo
Quel letto non è così comodo / come avrei voluto.  Verbo al  condizionale (paragone ipotetico)

          –  In forma implicita, la proposizione comparativa piò essere solo di maggioranza e si esprime con il verbo all’infinito preceduto dalle congiunzioni              e  locuzioni anziché, più che, piuttosto che:
“Preferisco studiare piuttosto che uscire”; “Conviene prendere il treno anziché viaggiare in macchina.

RICORDA

Si chiama proposizione comparativa la subordinata che interviene a esprimere un confronto con quanto espresso dalla proposizione reggente. Risponde alle domande “più/meno di chi o di che cosa? Quanto/come chi o che cosa?” svolgendo, dunque, lo stesso ruolo che il complemento di paragone assume all’interno di una frase. Si presenta in forma esplicita e in forma implicita. La prima, a sua volta, può essere di maggioranza (quando è introdotta dalle congiunzioni correlative: più… di come, più… di quanto, meglio… di come,  …); di minoranza (meno… di come, meno… di quanto, peggio… di come, …) e di uguaglianza (così… come, così… quanto, …) Nella forma esplicita il verbo può essere coniugato all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale. Per contro, nella forma implicita la proposizione comparativa può essere solo di maggioranza costruita con il verbo all’infinito preceduto dalle locuzioni anziché, piuttosto che, più che, …