L’uomo del Mesolitico continua a fondare la propria esistenza sulla caccia, la pesca, la raccolta
L’uomo del Mesolitico continua a fondare la propria esistenza sulla caccia, la pesca, la raccolta dei vegetali che crescono spontanei. In alcuni luoghi, però, cominciano ad apparire le tracce di un’attività che, nel periodo successivo, il Neolitico, cambierà la vita dell’uomo: l’agricoltura.
Con la fine delle glaciazioni e il definitivo ritiro dei ghiacci si ha l’innalzamento della temperatura, che rende abitabile anche l’Europa settentrionale.
È in quest’area, ricca di boschi, paludi e laghi, che sono state trovate tracce di una importante comunità mesolitica.
La gente della comunità preferiva stabilirsi lungo la riva dei laghi o nelle foreste, in cui vivevano un gran numero di alci, buoi, cervi, caprioli e cinghiali, e cacciava usando archi, frecce e lance con punte d’osso o di pietra.
Gli alberi delle ricche foreste venivano abbattuti con asce di pietra, poi venivano lavorati per farne canoe oppure per costruire piattaforme di tronchi, che servivano a superare i terreni paludosi.
La pesca era fatta con lance, con ami d’osso e con reti, che avevano come galleggianti pezzi di corteccia e come pesi dei sassi.
Col passare del tempo, aumentano i villaggi sulle coste, dove era possibile sopravvivere facilmente grazie alla pesca, alla raccolta dei molluschi e alla caccia dei mammiferi marini. Tracce di queste attività, costituite da accumuli di conchiglie e avanzi di pasti, sono state ritrovate su molte coste europee.
Nel Mesolitico appaiono, inoltre, le prime forme di agricoltura, e sembra che le tecniche di coltivazione siano state utilizzate per la prima volta in America e in Asia. In quest’ultimo continente, infatti, sono state ritrovati, allo stato selvatico, i principali cereali che furono, per primi, coltivati e consumati.
Molto importante, per l’utilizzo delle prime tecniche agricole, è il gruppo che si sviluppò in Palestina, nell’VIII millennio a.C., denominato “natufiano”, dal luogo in cui sono stati effettuati i più importanti ritrovamenti (Natuf).
In questo luogo, sono state rinvenute, oltre a costruzioni in muratura, anche dei veri e propri silos (contenitori per la conservazione dei cibi e, in particolare, dei cereali); inoltre, tra gli utensili ritrovati, ci sono alcune macine di pietra e falci, che presentano la lucidatura tipica di quelle utilizzate per tagliare i cereali.