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Microscopio

Strumento che serve per osservare le immagini ingrandite di oggetti molto piccoli

Strumento che serve per osservare le immagini ingrandite di oggetti molto piccoli e viene perciò usato nelle più diverse applicazioni: dalle analisi mediche (come quella del sangue) alle ricerche biologiche, dagli studi di mineralogia (per studiare la struttura dei minerali) alla metallurgia (per osservare la superficie dei metalli), e in tante altre applicazioni. Il microscopio può essere ottico, cioè basato sull’uso dei raggi di luce visibili, oppure elettronico (v. microscopio), basato sull’impiego di elettroni.

Ogni microscopio che ingrandisce l’immagine di un piccolo oggetto è limitato dal fatto che non può distinguere al di sotto di una certa dimensione. Per esempio, se non si riescono a vedere distinte due linee (o due punti) distanti tra loro meno di un decimo di millimetro, si dice che il microscopio ha un potere risolutivo di un decimo di millimetro.

Un microscopio ottico, anche il più perfezionato, non può avere un potere risolutivo molto migliore di un millesimo di millimetro: ciò è dovuto alla natura della luce e non all’imperfezione delle lenti. Per ottenere poteri risolutivi migliori, quelli che consentono di fotografare i particolari nelle cellule o addirittura le lunghe molecole biologiche, occorre abbandonare la luce e usare gli elettroni: con questi è possibile raggiungere poteri risolutivi anche inferiori (in teoria) a un decimillesimo di millesimo di millimetro, cioè quasi le dimensioni di un atomo.