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Piogge acide

Precipitazioni atmosferiche aventi un pH inferiore a 5,6…

Precipitazioni atmosferiche aventi un pH inferiore a 5,6, il cui grado di acidità riscontrabile è perciò lontano dai normali valori medi che si devono avere in un’atmosfera non particolarmente inquinata.

L’origine delle piogge acide è da attribuirsi, soprattutto, alla presenza nell’atmosfera di ossidi di zolfo e di azoto derivati, i primi dal consumo di carburanti e combustibili di origine fossile (carbone, olio combustibile e gasolio), i secondi dalla combinazione di azoto e ossigeno dell’aria fortemente riscaldata dall’uso motori a scoppio e delle centrali termiche. Gli ossidi, combinandosi con l’ossigeno e il vapore acqueo atmosferici, si trasformano in acido solforico e nitrico; questi acidi, diluiti in pioggia, neve, grandine, nebbia, o anche assorbiti dalle particelle di pulviscolo atmosferico che si depositano sul terreno, poi raggiungono il suolo generando quel fenomeno che prende il nome di «deposizioni acide». Le piogge acide sono perciò una triste conseguenza del grande inquinamento ambientale dovuto alla crescente urbanizzazione e industrializzazione, che sempre di più sta distruggendo il nostro ambiente. Il fenomeno, che oggi suscita grande preoccupazione, sta mettendo in serio allarme i paesi di tutto il mondo, perché non riguarda soltanto i paesi industrializzati in quanto, attraverso l’atmosfera, le piogge acide possono spostarsi anche di diverse centinaia e talvolta migliaia di chilometri di distanza dalle fonti inquinanti.

Fu la Svezia il primo paese ad attirare l’attenzione sul fenomeno, perché un’indagine scientifica, volta a dare una spiegazione a una misteriosa moria di pesci, evidenziò che la causa determinante della moria era da riscontrare proprio nel grado di acidità delle acque dei laghi, provocata essenzialmente dalle piogge acide, che portavano in sé tutto l’inquinamento prodotto in Gran Bretagna e in altri paesi europei. Oggi il fenomeno è comune a moltissimi altri paesi dell’America Settentrionale e dell’Europa, compresa l’Italia.

Molte specie ittiche si trovano a vivere in un ambiente fortemente ostile o addirittura insopportabile e rischiano di morire ogni giorno. Tutto questo è motivo di grande preoccupazione, moltissimi ecosistemi sono stati danneggiati; anche le specie vegetali sono danneggiate dagli effetti delle piogge acide e di conseguenza molti boschi nel tempo sono destinati a scomparire. Il triste fenomeno riguarda soprattutto la Germania, che ha visto la distruzione del 40% del suo patrimonio boschivo, ma colpisce anche gli altri paesi industrializzati delle zone temperate (v. fascia temperata) e temperato-fredde dell’emisfero boreale; il patrimonio forestale italiano, in particolare, risulta danneggiato per il 10-20%.