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Fertilizzante

Sostanza organica o inorganica che viene sparsa sul terreno per renderlo più fertile…

Sostanza organica o inorganica che viene sparsa sul terreno per renderlo più fertile, arricchendolo di elementi chimici necessari allo sviluppo delle piante. Gli elementi indispensabili per i vegetali sono carbonio, idrogeno, ossigeno (che essi ricavano dall’aria e dall’acqua), azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio, ferro, zolfo (non sempre presenti in quantità sufficiente nel terreno, motivo per cui si rende necessario il fertilizzante, o concime).

I fertilizzanti organici hanno origine animale, vegetale o mista, quelli inorganici (o minerali) possono essere di origine naturale o chimico-sintetica (v. chimica). I fertilizzanti minerali possono essere semplici, se composti di un solo elemento, e complessi, se composti di più elementi; in base alla quantità di sostanza nutritiva contenuta, sono concentrati (ad alto titolo) o diluiti (a basso titolo); infine, se si considera il tempo che impiegano per compiere la loro azione, si distinguono fertilizzanti lenti, medi e immediati.

Se è vero che attualmente i fertilizzanti chimici hanno una larghissima diffusione, fino alla metà dell’Ottocento esistevano solo i fertilizzanti organici – letame, colaticcio, liquami, rifiuti urbani e sovescio – che tuttora si continua spesso a utilizzare per integrare l’azione di quelli inorganici. Il letame è costituito dagli escrementi solidi e liquidi degli animali mescolati con la lettiera e sottoposti a maturazione affinché l’azoto dei residui organici non va disperso. Il colaticcio, invece, è formato dall’urina degli animali sottoposta a maturazione.
I liquami si ottengono miscelando escrementi solidi e liquidi. La spazzatura dei centri urbani, per lo più fatta di materiale organico, viene sparsa sul terreno dopo essere stata selezionata e preparata (un tipo particolare di fertilizzante organico ottenuto dai rifiuti, anche agricoli, è il compost). Il sovescio consiste nel sotterrare una pianta erbacea appositamente coltivata nel momento del suo pieno sviluppo: decomponendosi, la pianta fertilizzerà il terreno.

Altri materiali organici utilizzabili come fertilizzante sono sangue secco, ossa e unghie, escrementi di uccelli marini, deiezioni umane raccolte nei pozzi neri, sanse di olive, vinacce, panelli di semi oleosi, residui di cereali.

I fertilizzanti minerali contengono elementi nutritivi in concentrazioni più elevate, tuttavia presentano alcuni aspetti negativi.

Anzitutto, inquinano in modo incontrollabile i suoli e le falde acquifere; e, poiché gli escrementi degli animali non sono più usati per concimare se non in minima parte, essi stessi diventano rifiuti difficili da smaltire. Inoltre, sul piano energetico non sono vantaggiosi perché l’energia che si ottiene dai prodotti coltivati è inferiore a quella aggiunta con l’uso di prodotti chimici.