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Il complemento oggetto o complemento diretto

Il complemento oggetto interno
Solitamente, il complemento oggetto è introdotto da verbi transitivi attivi che esprimono azioni che “passano”, “transitano” sull’oggetto. Ma esistono casi in cui anche un verbo intransitivo può introdurre un complemento oggetto. È una circostanza particolare e si tratta del complemento oggetto interno.  Interno perché il suo significato è già intrinseco al verbo. Più precisamente il complemento oggetto, in questo caso, è costituito da un sostantivo che ha la stessa radice del verbo o lo stesso significato.
Considera le frasi:

Soffrì atroci dolori.
In questa proposizione, il complemento oggetto “dolori” ha lo stesso significato espresso dal verbo soffrire.

Vivo una vita serena.
In questo caso, il complemento oggetto “vita” ha la stessa radice, oltre che lo stesso significato,  del verbo vivere.

Attenzione:
Vivere e soffrire, i due verbi menzionati negli esempi, sono verbi intransitivi che solitamente non introducono complementi oggetto, salvo il caso affrontato. Inoltre, questo tipo di complemento oggetto è sempre accompagnato da un attributo (atroci dolori; vita serena).

RICORDA

Il complemento oggetto interno è retto da verbi intransitivi e possiede sempre la stessa radice o lo stesso significato del verbo.

 

Il complemento oggetto partitivo
Considera la frase:

La mamma ha comprato del pane.

Come puoi osservare, il complemento oggetto è preceduto da una preposizione articolata che concorda in genere e numero con il nome che introduce (pane). In realtà, come abbiamo visto per i soggetti, questa preposizione è un articolo partitivo (del, dello, della, dei, degli, delle) che si usa per indicare una parte di un tutto e ha il significato, in questa frase, di “un po’di”:

La mamma ha comprato un po’ di pane.

Considera, inoltre:

Ho incontrato degli amici.
Ho mangiato delle caramelle.

Puoi notare che nella prima frase “degli” ha il significato di “alcuni”, nella seconda “delle” sostituisce l’aggettivo indefinito “alcune”. Entrambi sono articoli partitivi perché indicano la parte di un insieme. Quando il complemento oggetto, quindi, è preceduto dall’articolo partitivo, ci chiama complemento oggetto partitivo.

Attenzione:
non devi mai confondere il complemento oggetto partitivo con il complemento oggetto preceduto dalle preposizioni articolate. Se dovessi avere dei dubbi potresti ricorrere alla “tecnica delle domande”:

Ho regalato dei fiori

  • Risponde alla domanda “Chi? Che cosa?” Sì
  • Significa “alcuni fiori?” Sì

Quando le risposte sono entrambe affermative, si tratta di un complemento oggetto partitivo.

Ora, considera la seguente proposizione:

Mi piace annusare il profumo dei fiori.

  • Risponde alla domanda “Chi? Che cosa?” No
  • Significa “alcuni fiori?” No

Quando le risposte sono entrambe negative, non si tratta di un complemento oggetto partitivo ma semplicemente di un complemento introdotto dalla preposizione articolata.

È un buon consiglio esercitarsi nel quotidiano con la tecnica delle domande!

RICORDA

Il complemento oggetto partitivo è un complemento oggetto introdotto dagli articoli partitivi (del, dello, della, dei, degli, delle) usati con la funzione di indicare una parte di un tutto.