L’apposizione
L’apposizione è un nome (o sostantivo) che aggiunge una precisazione al nome (o sostantivo) che accompagna.
Considera le frasi:
Mussolini, il duce, è stato un uomo politico italiano.
Il giudice Bianchi emanò la sentenza.
Enea portava sulle spalle il padre Anchise.
Come puoi osservare le apposizioni evidenziate sono nient’altro che nomi e in questi esempi sono state utilizzate per definire e caratterizzare i relativi nomi a cui si legano.
Anche le apposizioni, come gli attributi, si distinguono per determinate caratteristiche. Vediamole insieme:
>> Proprio perché è un nome, non sempre concorda in genere e in numero con il nome a cui si riferisce:
Gli aborigeni, popolo autoctono australiano, sono organizzati in clan distinti.
>> È un elemento accessorio, quindi la sua presenza non è obbligatoria ai fini della comprensione di una frase:
Il poeta Francesco Petrarca ha composto «Chiare, fresche e dolci acque».
Francesco Petrarca ha composto «Chiare, fresche e dolci acque».
Il significato della frase è infatti identico.
>> Può precedere o seguire il nome a cui si riferisce:
Il re Enrico VIII apparteneva alla dinastia Tudor.
Enrico VIII, il re, apparteneva alla dinastia Tudor.
Come puoi osservare nella seconda frase, quando l’apposizione segue il nome, è divisa dallo stesso per mezzo delle virgole.
>> Può essere accompagnata da uno o più attributi:
La mia migliore amica Carla non è stata bene.
Se “amica” è l’apposizione del soggetto (Carla), “mia” e “migliore” sono attributi dell’apposizione.
>> Può essere riferita a qualsiasi elemento della frase, che si tratti di soggetto o di complemento:
Mio fratello Edoardo sta per arrivare Mio = attributo dell’apposizione
Fratello = apposizione del soggetto
Soggetto
Siamo aspettando mio fratello Edoardo Mio = attributo dell’apposizione
Fratello = apposizione del complemento
Complemento (essendo “noi” il soggetto sottinteso)
Quello laggiù è Edoardo, mio fratello Mio = attributo dell’apposizione
Fratello = apposizione del nome del predicato
Nome del predicato (che con “è” copula forma il predicato nominale)
>> Può essere introdotta dalle espressioni quali: in qualità di, in funzione di, come, da, … :
Beatrice, in qualità di fisioterapista, è molto in gamba.
Mia nonna, da bambina, viveva in un’umile dimora.
Attenzione:
Come per gli attributi, non bisogna mai confondere un nome con valore di apposizione con una nome usato in funzione di nome del predicato.
Ricorda sempre che quando il nome accompagna un altro nome per precisarlo è un’apposizione:
La professoressa Serena è partita.
“La professoressa” è apposizione.
Quando, invece, il nome si riferisce al soggetto ed è unito alla copula “è” con la quale forma il predicato nominale è un nome del predicato.
Serena è professoressa
“Professoressa” è nome del predicato
RICORDA
L’apposizione (da apporre = mettere accanto) è un nome che accompagna un altro nome per precisarlo o chiarirne il significato. |