Diversi tipi di proposizione principale
La proposizione principale può essere di vari tipi a seconda del significato e della forma che assume:
Lucia ha passato l’esame. Lucia ha passato l’esame? Lucia ha passato l’esame!
Come puoi osservare, sono tutte proposizioni principali ma ciascuna di esse comunica un significato diverso, nonostante abbiano lo stesso soggetto, lo stesso predicato e lo stesso complemento oggetto. Le frasi sono, dunque, identiche, ma distinte per forma e significato:
– la prima, caratterizzata da un punto finale, ha la funzione di esprimere un’informazione;
– la seconda, caratterizzata, da un punto interrogativo, intende porre una domanda;
– la terza, caratterizzata dal punto esclamativo, esprime uno stato d’animo.
Tuttavia, abbiamo riportato solo alcune tipologie delle sette esistenti. Vediamole tutte, in ordine:
- Enunciativa (o informativa o dichiarativa):
>> è utilizzata per trasmettere un’informazione, riferire un avvenimento, esprimere un’opinione;
>> è caratterizzata da un verbo al modo indicativo o al condizionale (per le richieste cortesi);
Miriam è partita. Gradirei una tazza di te.
- Interrogativa:
>> è utilizzata per porre una domanda diretta a un’altra persona;
>> è contraddistinta da un punto interrogativo;
>> è caratterizzata da un verbo al modo indicativo o al condizionale, quando esprime una
possibilità o una richiesta cortese:
Ci sei domani? Saresti libero domani?
>> può essere:
– semplice (formata da una sola domanda): “Hai terminato i compiti?”;
– disgiuntiva (formata da due domande poste in alternativa tra loro): “Vuoi il tè o il caffè?”;
– reale (formata da una domanda di cui non si conosce la risposta): “Come ti chiami?”;
– retorica (formata da una domanda di cui la risposta è già nota): “ Potrei mai fare una cosa
simile? (= no, lo sai che non potrei mai fare una cosa simile).
- Esclamativa:
>> è utilizzata per esprimere uno stato d’animo (sentimenti, emozioni di vario tipo);
>> è contraddistinta da un punto esclamativo;
>> è caratterizzata da un verbo al modo indicativo, congiuntivo, condizionale , infinito:
Mi sei stato di grande aiuto! (Indicativo)
Fossi stato io! (Congiuntivo)
Che peccato sarebbe! (Condizionale)
Non firmare! (Infinito)
- Dubitativa:
>> è utilizzata per esprimere un dubbio, un’incertezza, o una domanda cui è difficile rispondere;
>> è contraddistinta da un punto interrogativo;
>> non è mai rivolta a un interlocutore preciso;
>> è caratterizzata da un verbo all’indicativo, condizionale, infinito:
Come farò, domani?
Come farei senza di te?
Come fare?
- Volitiva:
>> è utilizzata per esprimere un comando, un ordine, un invito, una preghiera, un’esortazione.
>> è contraddistinta, spesso, da un punto esclamativo;
>> è caratterizzata da un verbo al modo imperativo, al congiuntivo presente (= congiuntivo esortativo), all’infinito presente (con valore di imperativo negativo):
Entri pure! (Imperativo)
Siate educati! (Congiuntivo presente)
Non aprire la porta! (Infinito presente)
- Desiderativa:
>> è utilizzata per esprimere un desiderio, un augurio, un rimpianto;
>> è contraddistinta, spesso, da un punto esclamativo;
>> è, non di rado, introdotta da: oh, ah, se, magari, volesse il cielo, …;
>> è caratterizzata da un verbo al congiuntivo:
Se solo fosse vero!
Ah, fossi stato più accorto!
- Concessiva:
>> è utilizzata per esprimere l’ammissione dell’esistenza o della possibilità di un fatto;
>> è caratterizzata da un verbo al modo congiuntivo preceduto o seguito dalle espressioni:
ammettiamo che, supponiamo che, pure, sia pure che, …:
Ammettiamo che tu venga in ritardo.
Vadano pure a Firenze in macchina.
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