Scopri, impara e cresci

La storia della lingua italiana

L’evoluzione dell’italiano nello spazio
Entrando ora nell’aspetto geografico dell’evoluzione della lingua italiana, si parla di dialetti. Essi sono lingue locali di zone ristrette. In Italia ben il 60% utilizza il proprio dialetto nelle conversazioni informali. Perché il fenomeno dialettale è così diffuso nonostante più del 90% della popolazione utilizza e conosce l’italiano? Ciò avviene perché i dialetti risultano essere più comunicativi, espressivi e diretti nella comunicazione.
Quando parliamo di dialetti che popolano l’Italia, dobbiamo sapere che essi si possono suddividere in tre gruppi:

  • Dialetti settentrionali
  • Dialetti centrali e toscani
  • Dialetti meridionali

Entrando nel dettaglio, i dialetti settentrionali sono diffusi in tutto il nord Italia. Essi sono caratterizzati dall’assenza delle consonanti doppie (terra=tera) e l’utilizzo del passato prossimo al posto del passato remoto (Lo scorso anno sono andato in prima media=Lo scorso anno andai in prima media).

I dialetti centrali e toscani comprendono il fiorentino, l’aretino, il senese, il pisano, il lucchese, il pistoiese, i dialetti marchigiani, umbri e laziali. In essi si verifica una pronuncia aspirata della consonante velata dura c (casa=hasa) e la trasformazione della c e della g palatale (diciamo=disciamo).

Infine i dialetti meridionali comprendono quelli abruzzesi, molisani, campani, lucani, pugliesi, salentini, calabresi e siciliani. In essi molte parole vengono troncate (dottore=dottò) e molte sono conservatrici del latino (sorella=soru).

Facciamo qualche esercizio adesso su quello che abbiamo appena imparato!