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Marte

Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e l’ultimo dei pianeti di tipo terrestre, dopo Mercurio, Venere e la Terra.

Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e l’ultimo dei pianeti di tipo terrestre, dopo Mercurio, Venere e la Terra.

Viene chiamato il pianeta rosso a causa del suo colore caratteristico dovuto alle grandi quantità di ossido di ferro che lo ricoprono.
Le prime osservazioni telescopiche di Marte sono quelle condotte da Galileo, che nel 1610 scrisse nel suo diario di aver distinto il disco e le fasi del pianeta, descritto come un corpo sferico illuminato dal Sole. Nel 1877 Giovanni Virginio Schiaparelli iniziò la serie di osservazioni che lo portarono alla stesura delle sue mappe, la cui nomenclatura è stata ufficialmente adottata ed è quella in uso attualmente. La superficie dell’emisfero nord del pianeta ha un aspetto levigato, quella sud è invece ricca di crateri e quindi molto più antica. Le prime immagini del suolo marziano inviate dalle sonde di esplorazione mostrarono un terreno di aspetto simile a quello di alcune zone desertiche terrestri e cosparso di rocce. Intenso è il modellamento eolico (del vento), come suggerito dalla presenza di dune. Il vento spira nella zona prevalentemente da sud, con un’intensità media di 2,4 metri al secondo. L’escursione termica diurna risulta di circa 55°C e con una temperatura massima locale dell’ordine di -32°C. Il suolo marziano sembra composto da materiale finemente granulato. La superficie del pianeta appare fortemente craterizzata (ricca di crateri), a causa della quasi totale assenza di agenti erosivi (attività geologica, atmosferica e idrosferica) in grado di modellare le strutture tettoniche; inoltre, la bassissima densità dell’atmosfera non è in grado di consumare buona parte dei meteoriti, che quindi raggiungono il suolo con maggior frequenza che non sulla Terra.

Su Marte sono stati osservati infatti i più alti edifici vulcanici fino a oggi noti nel sistema solare, tra cui il Mons Olimpus (alto 27.000 m), il Mons Pavonis, il Mons Ascraeus e il Mons Arsia (tutti alti circa 25.000 m). Il Mons Olimpus, in particolare, è molto simile nella forma ai vulcani a scudo del nostro pianeta, ma è cinque volte più vasto del più grande esistente sulla Terra.  L’atmosfera di Marte è molto sottile, composta per lo più dalla modesta quantità residua di anidride carbonica (95,3%), azoto (2,7%), argo (1,6%), tracce di ossigeno (0,15%) e acqua (0,03%). La lieve atmosfera di Marte produce un effetto serra, ma è sufficiente soltanto ad aumentare la temperatura di superficie di 5 gradi; molto meno di quanto vediamo su Venere e sulla Terra. La parte interna di Marte è conosciuta solo attraverso la combinazione dei dati riguardanti la superficie con le statistiche sulla massa del pianeta. L’ipotesi più verosimile vede un denso nucleo di 1700 km di raggio, un mantello di roccia fusa un po’ più denso di quello terrestre e una crosta sottile. La densità di Marte è relativamente bassa, se comparata a quella degli altri pianeti terrestri. Come Mercurio e la Luna, Marte sembra non avere un’attiva tettonica a zolle; non c’è alcun indizio di movimenti orizzontali sulla superficie, come ad esempio le montagne ripiegate così comuni sulla Terra. In assenza di movimenti laterali delle placche, i punti caldi sotto la crosta rimangono fermi rispetto alla superficie. Attorno a Marte orbitano due satelliti naturali, Phobos e Deimos, di piccole dimensioni e dalla forma irregolare, probabilmente due asteroidi catturati dal suo campo gravitazionale. Marte ha anche alcuni asteroidi troiani, tra cui 5261 Eureka.