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Mongoli

Il termine si riferisce alle popolazioni più antiche stanziate nell’Asia centrale.

Il termine si riferisce alle popolazioni più antiche stanziate nell’Asia centrale.
Nell’VIII e IX secolo d.C. alla gente mongola venne dato il nome di Tatari (dal turco) e questo termine passò quindi a designare tutte le popolazioni mongole. I mongoli erano pastori nomadi (v. nomadismo) organizzati in tribù. Di antichissima origine, questa popolazione fondò nel XIII secolo, sotto Gengis Khan, un grande impero esteso dalla Cina all’Asia anteriore che si sostituì ai locali potentati musulmani. Con i successori di Gengis Khan, il dominio mongolo subì periodi di alterne vicende, accusando segni di crescente indebolimento. L’ultimo regno di grande estensione si ebbe sotto Tamerlano (1336-1405), che sottomise alcune regioni dell’Asia centrale, la Persia e la Mesopotamia. Nel 1691 la regione mongola passò sotto il dominio della dinastia cinese dei Manciù, dalla quale si distaccò parallelamente alla caduta dell’impero (1911) e alla proclamazione della Repubblica cinese (1912).

Un’assemblea di principi e lama mongoli proclamò allora l’indipendenza della Mongolia sotto il potere del capo del lamaismo mongolo. Le regioni orientali e meridionali, costituenti la cosiddetta Mongolia interna, rimasero sotto il controllo cinese come provincia autonoma. Dopo un periodo di predominio russo sulla Mongolia esterna, nel 1924 venne fondata, a seguito di un movimento rivoluzionario, la Repubblica popolare mongola.

L’impero mongolo di Gengis Khan e Tamerlano era di tipo feudale e aveva come capo politico e militare dello stato mongolo il khan, eletto dai principi. L’attività più diffusa era l’allevamento e la religione lo sciamanesimo, ma si diffusero anche altre religioni, soprattutto il buddismo.