Complementi di abbondanza e di privazione
Considera le proposizioni:
Quella bottiglia è piena d’acqua.
L’Africa sub- sahariana scarseggia di acqua potabile.
L’elemento evidenziato è lo stesso in entrambe le frasi. Ma se osservi bene noterai una differenza fondamentale. Nella prima proposizione, infatti, “d’acqua” costituisce un complemento di abbondanza, riconoscibile dal predicato “è piena”. Per essere tale, il verbo dal quale dipende deve comunicare necessariamente il concetto di pienezza, di abbondanza, come quello dell’esempio. Nella seconda proposizione “di acqua” è, al contrario, un complemento di privazione in quanto è retto da un verbo (scarseggia) che indica mancanza e carenza.
Analizziamo le caratteristiche dei complementi di abbondanza e di privazione:
>> Entrambi, come abbiamo visto, sono preceduti dalla preposizione “di”:
La sua mente trabocca di idee.
Quella donna manca di tatto.
>> Rispondono alle domande “pieno/abbondante di che cosa? Privo di che cosa?”:
Il suo cuore era colmo di amore.
(pieno/abbondante di che cosa?)
Sono sprovvisto di denaro.
(privo di che cosa?)
>> Sia l’uno che l’altro dipendono da verbi e aggettivi indicanti abbondanza o privazione: abbondare, colmare, fornire, traboccare, riempire, … (verbi); colmo, fornito, pieno,…(aggettivi) / scarseggiare, difettare, mancare, privare, spogliare … (verbi); privo, scarso, carente, … (aggettivi):
I campi abbondano di grano. (Verbo)
Luca è un ragazzo pieno di iniziative. (Aggettivo)
Fu spogliato dei suoi averi. (Verbo)
Questi sono mandarini privi di semi. (Aggettivo)
Attenzione:
I complementi di abbondanza e di privazione dipendono solo da verbi e da aggettivi e mai da nomi indicanti abbondanza o privazione. I complementi retti dai nomi quali mancanza, abbondanza, scarsità, carenza sono, infatti, complementi di specificazione:
Paolo manca di inventiva.
(privo di che cosa?)
C’è mancanza di inventiva.
(di che cosa?)
Come puoi vedere, nella prima frase il complemento “di inventiva” dipende dal verbo indicante privazione. Risponde alla domanda “Privo di che cosa?” ed è, a tutti gli effetti, un complemento di privazione.
Nella seconda proposizione “di inventiva” dipende non più da un verbo ma da un nome indicante privazione. In questo caso, risponde alla domanda “di che cosa?” ed è, quindi, un complemento di specificazione.
Inoltre, come abbiamo visto per gli altri complementi, anche quelli di abbondanza e di privazione possono essere espressi dalla particella pronominale “ne”, utilizzata con il significato di: di ciò, di questo, di questa, di quello, di quella, di questi, di quelli, di queste, di quelle:
Mentre quest’albero è ricco di frutti, quello laggiù ne è privo.
Questa frase contiene sia un complemento di abbondanza espresso regolarmente (di frutti) e sia un complemento di privazione espresso dalla particella “ne”. Per riconoscerlo è necessario che traduca alla lettera “ne”, al punto da ottenere “ Mentre quest’albero è ricco di frutti, quello laggiù ne (= di frutti, di questi) è privo”.
RICORDA
I complementi di abbondanza e di privazione indicano ciò di cui si è ricchi o privi. Possono riguardare una persona, un animale o una cosa e rispondono alle domande “pieno/abbondante di che cosa? Privo di che cosa?”. Entrambi i complementi dipendono da verbi e aggettivi (mai da nomi) indicanti abbondanza o privazione e sono sempre introdotti dalla preposizione di. |